Eurovision 2022, ci sono state irregolarità ma il risultato non cambia

di Manuela Zanni


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L’Ebu (la European Broadcasting Unit) in queste ore ha diffuso un comunicato secondo il quale  ci sarebbero state delle irregolarità nel voto di Eurovision Song Contest 2022.  Lo scandalo  è nato in seguito alle irregolarità dei voti riscontrate nella finale e nella semifinale dell’Eurovision. Le irregolarità hanno coinvolto sei Paesi: Azerbaijan, Georgia, Montenegro, Polonia, Romania e San Marino.

Ebu: “Un’irregolarità di tali proporzioni è inaudita”

C’è il sospetto che questi Paesi si siano accordati per votarsi a vicenda. Nel comunicato si legge: «Nella seconda semifinale è stato osservato che quattro delle sei giurie coinvolte hanno piazzato gli altri cinque Paesi nella loro top 5 (considerando che non è possibile votare per sé stessi). Una delle giurie ha messo gli stessi Paesi nella top 6, mentre un’altra ha messo quattro dei cinque Paesi nella top 4 e uno nella top 7. Quattro dei sei hanno ricevuto almeno un set da 12 punti, che è il massimo che può essere attribuito». Il voto è stato considerato irregolare anche alla luce del fatto che cinque dei sei stati coinvolti non sono stati inseriti nella top 8 da nessuno degli altri 15 Paesi votanti. Inoltre, quattro dei sei sono stati piazzati negli ultimi sei posti dagli stessi 15.

Il ricalcolo e le accuse di complotto

In seguito alle irregolarità riscontrate, la Ebu ha deciso di sostituire il voto dei sei Paesi in questione con uno calcolato sulla base dei loro comportamenti di voto precedenti, sia nella semifinale che nella finale. A causa di ciò si sono levate le proteste della Romania, che fanno notare che i 12 punti di Bucarest erano andati alla Moldavia, e non all’Ucraina come apparso nella classifica finale. La notizia era circolata sui social, alimentando la teoria che l’Eurovision sia stato truccato per fare vincere l’Ucraina.

La conferma della vittoria dell’Ucraina

Tuttavia, come dimostrato da Open in un fact-check, la Kalush Orchestra avrebbe trionfato ampiamente anche se i voti originali fossero stati mantenuti. Alla luce dei dati presentati nel comunicato, infatti, l’Ebu ha confermato le irregolarità e difeso il ricalcolo dei voti. Nel documento, si legge anche che l’emittente «ha discusso delle irregolarità con le televisioni nazionali coinvolte dando loro l’opportunità di investigare più a fondo il comportamento della giuria del loro Paese».

 


Le proteste della Romania

A questo punto  si sono levate le proteste della Romania, che hanno fatto notare che il punteggio massimo (12 punti) della sua giuria era stato da loro conferito alla Moldavia, e non all’Ucraina come è invece apparso durante la finale. Secondo quanto sostenuto dalla presentatrice romena Eda Marcus, il collegamento durante la finale le sarebbe stato negato, così che i voti potessero essere comunicati dagli organizzatori del festival e non da lei.


Questa la traduzione del post su Instagram: «Questa è una registrazione in tempo reale dopo che ci è stato negato l’ingresso alla trasmissione principale dell’Eurovision per motivi tecnici. Questa registrazione è infatti la prova che quei motivi tecnici non esistevano, erano solo un pretesto. Ci sono semplicemente saltati come se non esistessimo…».

In seguito alle proteste della Romania, la notizia è stata ripresa dai media russi, in particolare dall’agenzia stampa Tass, che ha raccontato la vicenda, omettendo però diversi particolari. Nell’articolo di Tass, infatti, non viene menzionato che anche altri Paesi sono coinvolti nei fatti, e che i voti sono stati ricalcolati dall’Ebu. Durante lo sviluppo della vicenda, sono arrivate le precisazioni degli altri Paesi coinvolti, che smentiscono la teoria del festival «truccato per fare vincere l’Ucraina»

 

Conclusioni

Nel complesso, a causa del ricalcolo dei voti, l’Ucraina ha sì ricevuto i 12 punti della Romania, ma ha anche perso quelli dell’Azerbaijan e della Georgia, che nel voto finale hanno espresso per la Kalush Orchestra sei punti ciascuno. Secondo i dati disponibili, senza considerare il voto della Romania, l’Ucraina ha quindi ricevuto 12 punti in meno (6 in meno da Georgia e Azerbaijan) rispetto a quelli che avrebbe avuto se i voti originali fossero stati rispettati. Viceversa, il Regno Unito ha ricevuto punti in più, anche se non è possibile calcolare quanti perché non sono noti i voti originali dei Paesi coinvolti. La differenza tra l’Ucraina (1a) e il Regno Unito (2o) sarebbe però comunque incolmabile dal solo voto della Romania, anche se questa avesse originariamente conferito 0 punti all’Ucraina anziché 12 come calcolato dall’Ebu. La prima e il secondo classificato sono infatti separati da ben 165 punti.

 

 

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