Libertà per Britney Spears! Il padre Jamie Spears non è più il tutore legale della figlia Britney: lo ha deciso la giudice della Superior Court di Los Angeles Brenda Penny.
Una battaglia legale davvero articolata ha visto protagonisti Britney Spears e il padre Jamie. Britney Spears dopo 13 anni ha detto no alla conservatorship del padre. Qualche mese fa per la prima volta ha testimoniato in aula per la richiesta avanzata dai suoi legali di rimuovere il padre Jamie Spears dal ruolo di tutore legale del suo patrimonio.
Il padre Jamie aveva il controllo del suo patrimonio anche nelle spese più minute da quando, nel 2008, Britney Spears si era scagliata contro un paparazzo in una stazione di servizio dopo mesi di crolli nervosi, il cui emblema è la scena di lei che con sguardo impazzito si rasò la testa di fronte a 70 paparazzi.
Nell’udienza in formato virtuale su Zoom nella Stanley Mosk Courthouse di Los Angeles ha affermato di averne abbastanza della tutela legale che assoggetta ogni sua azione alla tutela del padre Jamie e vuol far causa alla sua famiglia.
Lo ha detto la stessa pop star alla giudice della Superior Court di Los Angeles Brenda Penny. Britney ha detto che non vuole altre perizie psichiatriche. Voleva la libertà e adesso finalmente l’ha ottenuta. Come diceva l’hashtag coniato per l’occasione #FreeBritney. E adesso è tutto vero.
“Voglio sposarmi e avere un bambino. Volevo farmi togliere la spirale e avere un bambino, ma i miei tutori non me lo fanno fare perché non vogliono che abbia un bambino”. Riporta l’ANSA. La giudice ha ringraziato la Spears, lodando il suo coraggio per aver voluto parlare di persona davanti alla corte. E’ stata una testimonianza straziante che ha visto un dolore lancinante della popstar più conosciuta di tutti i tempi.
Mentre Britney guadagnava milioni di dollari con i concerti a Las Vegas Jamie le autorizzava una “paghetta” da duemila dollari a settimana chiedendo di verificare ogni minima spesa, ha appreso il New York Times.
Da allora Jamie Spears ha percepito 130 mila dollari l’anno per gestire le ricchezze della figlia. Nel 2019, per problemi di salute, lasciò temporaneamente il posto alla curatrice professionale Jodi Montgomery; ad agosto 2020, per la prima volta, la cantante ha chiesto al giudice che lui fosse estromesso dalla custodia, e che ci restasse solo Montgomery. Ora la sentenza, un primo passo verso la tanto agognata libertà.
La cantante la sera del 22 giugno ha chiamato il 911 per denunciare al numero nazionale di emergenza “abusi” nella tutela legale che da 13 anni l’ha resa di fatto incapace di intendere e di volere. Il tutto si è verificato alla vigilia della deposizione davanti alla Superior Court di Los Angeles. Il fatto che la pop star sia riuscita a telefonare fa scalpore perché, come documentano Farrow e Tolentino, la Spears, proprio in virtu’ della “custodianship” , non può avere un telefono proprio e chiamare liberamente, tant’è vero che negli anni ha fatto ricorso a vari stratagemmi e all’aiuto di amici fidati per riuscire a comunicare con l’esterno.
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