Ucraina, coppia di militari si sposa: la guerra non ferma la voglia di futuro. I due neosposi non sono gli unici ad aver fatto questa scelta. Ricordiamo anche un’altra giovane coppia che all’indomani dell’inizio della guerra ha detto si riponendo le speranze in un futuro migliore nel sacro scambio delle promesse nuziali.
Lesya e Valeriy stanno insieme da vent’anni e hanno una figlia di 18 anni, ma non si sono mai sposati. Con lo scoppio della guerra i Ucraina si sono arruolati tra i volontari di uno dei 112° battaglioni delle truppe speciali di Kiev e hanno deciso di sposarsi al fronte, tra i compagni che suonano e cantano per loro.
Due soldati della guardia nazionale ucraina si sono sposati in un consiglio comunale circondato da barricate di sacchi di sabbia nell’oblast di Rivne, nel nord-ovest del Paese. Lo rendono noto i social e i media ucraini, postando le foto dei due neosposi in divisa militare e lei con un mazzo di fiori in mano. Sui social girano anche le immagini di altri matrimoni celebrati in questi giorni di guerra, tra cui uno in un rifugio anti-aereo vicino a Odessa.
Il sorriso e la gioia sono quelli del grande giorno, quello in cui due ragazzi si giurano amore eterno unendosi in matrimonio. Ma lo scenario non è una chiesa addobbata con fiori bianchi ma un campo di battaglia. La sposa non indossa un romantico abito bianco ma una mimetica e lo sposo non ha il panciotto ma un giubbotto antiproiettile. Tutt’intorno c’è la guerra ma nei loro cuori c’è spazio per l’amore. Così Lesia Ivashchenko e Valerii Filimonov hanno deciso di sposarsi. Succede alle porte di Kiev.
I due, riservisti ucraini, entrambi membri dell’unità di difesa territoriale del Paese, si sono sposati ad un posto di blocco di Kiev: lo riporta il Guardian, che pubblica un video della cerimonia. Lesia Ivashchenko e Valerii Filimonov, si sono uniti dopo 20 anni di convivenza. Fino ad ora non avevano mai visto il matrimonio come una priorità, ma la guerra li ha spinti a cambiare idea.
E così, tra un bacio e un sorso di champagne, Filimonov ha spiegato nel video che la decisione è stata presa “perché viviamo in tempi difficili e non sai mai cosa ti succederà domani. Ecco perché è meglio farlo prima che dopo”. I due sorridono nonostante le difficoltà. Gli occhi azzurri di lei brillano nel guardare il suo sposo e così anche quelli di lui mentre stringono tra le mani la candela del rito del matrimonio.
Tra i messaggi d’amore che arrivano dalla guerra in Ucraina, non possiamo dimenticarci, infine, della luce che dentro un sotterraneo di Kiev ha portato la piccola Mia. Messa al mondo in un rifugio antiaereo della capitale dell’Ucraina il 25 febbraio da una donna di 23 anni, che quel giorno sotto la minaccia delle bombe ha partorito la sua primogenita. “Uno stimolo per difendere la vita e l’umanità“, ha scritto postandone lo scatto Hannah Hopko, presidente della conferenza Democracy in Action su Twitter. La madre, per proteggersi dagli assalti aerei della Russia, era in un rifugio nel momento in cui sono comparse le prime doglie. Mia è nata grazie all’aiuto di un medico lì presente, di un poliziotto che ha chiamato l’ambulanza e dei civili che erano con la madre nel rifugio.
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