Sindrome di Brugada: cos’è, quali sono i sintomi e come si scopre

Sindrome di Brugada: cos’è

Anzitutto: cos’è la sindrome di Brugada? Questa patologia cardiaca prende il nome dai fratelli cardiologi che l’hanno scoperta alla fine degli anni ’80. Si tratta anche di una delle cause più probabili per morte da arresto cardiaco improvviso. In questi casi, infatti, facendo gli opportuni esami, è possibile registrare una irregolarità elettrica del cuore, che può manifestare aritmie e sincope fino alla conseguenza estrema dell’infarto del miocardio. Questa patologia, che colpisce più gli uomini che le donne, si manifesta soprattutto nei soggetti di età compresa tra i 30 e i 40 anni. La sindrome di Brugada ha origine ereditaria e dipende da una mutazione genetica, tuttavia anche uno stile di vita scorretto, legato all’insorgenza di ipertensione e carenza di alcuni minerali, può provocare uno squilibrio elettrolitico e quindi favorire la comparsa di questa malattia.

Sindrome di Brugada: i sintomi

I sintomi della sindrome di Brugada sono diversi, anche se spesso non si manifestano. Generalmente, infatti, questa patologia cardiaca è del tutto asintomatica. Quando si manifestano, però, i sintomi sono svenimento improvviso, attacchi epilettici e palpitazioni. In questi casi è necessario ricorrere subito a un defibrillatore per scongiurare il rischio di infarto cardiaco.

Sindrome di Brugada: come si scopre

La sindrome di Brugada si scopre ricorrendo a un normale ECG, quindi un elettrocardiogramma. I soggetti affetti da questa patologia, infatti, mostrano un particolare  tracciato elettrocardiografico, noto con il nome di “segno di Brugada”. Per questo motivo l’unico modo per scoprire di essere affetti da questa sindrome è sottoporsi ad un esame cardiologico. La sindrome di Brugada deve essere diagnosticata soprattutto in chi fa sport, perché le alterazioni cardiache in questi casi potrebbero essere più frequenti e fatali, perché sotto sforzo.

La cura per la sindrome di Brugada, invece, consiste nell’installazione di un defibrillatore impiantabile (detto anche defibrillatore cardioverter impiantabile o ICD). Tale strumento, che viene collocato nella parte sinistra del torace, è collegato al cuore tramite degli elettrocateteri, i quali emettono una scarica elettrica ogni volta che si verifica un innalzamento anomalo del ritmo cardiaco.

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