Protesi al seno Pip: ecco cosa fare

Le protesi al seno Pip, ovvero quelle prodotte dalla società francese low cost Poly impiant prothese, sono ormai diventate famose in tutto il mondo a causa della loro potenziale pericolosità.

Non è stato sufficiente ritirarle dal mercato, ora è indispensabile effettuare controlli specifici in tutte le donne che si sono fatte impiantare protesi alla mammella di marca Pip. Per avere un’idea dei numeri, fate conto che solo in Italia sono oltre 4500, un numero non certo rassicurante.

Ma cosa fare se anche voi fate parte di questo cospicuo gruppo di donne ormai spaventatissime per la loro salute? Innanzi tutto cercate di mantenere la calma, dai primi studi non sembra che le protesi Pip aumentino realmente la probabilità di sviluppare il tumore al seno. Sappiate comunque che a livello nazionale è stato finalmente messo in atto un piano di controllo sanitario per verificare la reale pericolosità o meno delle protesi impiantate.

Per una prima visita di controllo, potrete rivolgervi al chirurgo che ha eseguito su di voi l’intervento di mastoplastica additiva oppure ai centri di riferimento che ogni regione deve mettere a disposizione. Se necessario verrete sottoposte ad esami diagnostici non invasivi, in particolare ad un’ecografia ed eventualmente ad una risonanza magnetica.

Sarà il medico a valutare se la protesi Pip necessità un intervento di sostituzione. In questo caso sappiate che il costo dell’operazione sarà a carico del servizio sanitario pubblico, con eventuale pagamento del ticket sanitario. Se decidete invece di rivolgervi a strutture private, le regole cambiano da regione a regione e non è detto che sarete rimborsate. Tenete presente che, in caso di necessità, sarà disponibile per voi anche un supporto psicologico che vi aiuterà a superare il trauma di una possibile rottura delle protesi mammaria Pip.

Ma non è finita qui. Per cercare di limitare scandali medici analoghi a quello delle protesi Pip negli anni a venire, sono state prese a livello nazionale due importanti decisioni che riguardano la chirurgia plastica al seno. In primis, per tutelarne la salute, si è deciso di vietare alle minorenni l’impianto di protesi al seno per questioni estetiche. Inoltre nasce un vero e proprio registro nazionale delle protesi mammarie, dove, pur tutelando la privacy delle pazienti, devono essere annotati tutti i dati relativi al tipo di protesi impiantata e all’intervento effettuato.

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