Ginseng: benefici, proprietà e controindicazioni

Utilizzato anche a scopi medici soprattutto in oriente, il ginseng ha tantissime proprietà benefiche sia per la salute sia per la bellezza: ad esempio previene osteoporosi e invecchiamento cutaneo. Ecco, quindi, cosa c’è da sapere sulle radici di ginseng.

Grazie alla ricchezza di Sali minerali, la radice di ginseng mantiene le ossa in buono stato, ritardando l’osteoporosi, che spesso colpisce le donne già dalla fase della menopausa. Grazie a ginsenoidi e saponine, questa pianta contribuisce a rallentare il processo di invecchiamento cutaneo e rivitalizza l’organismo aumento i livelli di ossigeno e favorendo quindi la circolazione.

La radice di ginseng, inoltre, è un’amica della linea perché aiuta a tenere sotto controllo il peso e a ridurre il rischio di obesità, aiutando anche i pazienti affetti da diabete. Un alleato per la silhouette ma anche per la bellezza dato che questa radice è ricca di vitamine, Sali minerali e aminoacidi con un potente effetto anti-age: gli esperti quindi consigliano di seguire un vero e proprio trattamento di bellezza a base di capsule di ginseng e di applicare una crema a base dei suoi estratti su viso, collo e décolleté.

E’ stato dimostrato inoltre che il ginseng ha un effetto calmante, ecco perché si rivela un toccasana anche contro ansia e stress, e il motivo per cui molti preferiscono sostituire la tradizionale tazza di caffè mattutina con quella al ginseng

Controindicazioni del ginseng

Considerata una radice miracolosa, spesso siamo portati a sottovalutare il fatto che anche il ginseng presenta una serie di possibili effetti collaterali. Ad esempio a dosaggi molto importanti e prolungati nel tempo può provocare insonnia, nervosismo, agitazione e persino mal di testa e problemi gastrointestinali. A causa del suo effetto estrogenico, motivo per cui viene assunto da molte donne durante la fase della menopausa, il ginseng può provocare anche perdite vaginali, ecco quindi perchè ne  viene sconsigliata l’assunzione in gravidanza.

In generale si tratta comunque di effetti collaterali abbastanza blandi, che sono di gran lunga minori a quelli previsti nel caso di un farmaco vero e proprio.