5 cose da sapere sul sonnambulismo

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Sul sonnambulismo spesso si scherza un po’, invece dovremmo saperne di più, specialmente se conosciamo qualcuno che ne soffre. Per molti rimane ancora uno dei fenomeni misteriosi legati al sonno, che ci spinge a vagabondare per casa durante la notte in uno stato intermedio che ci mantiene parzialmente svegli mentre in realtà stiamo ancora dormendo. Dunque ecco 5 cose da sapere sul sonnambulismo, una vera e propria patologia del sonno che può colpire sia adulti che bambini.

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Che cos’è il sonnambulismo

Il sonnambulismo è un disturbo del sonno che ha un carattere motorio e provoca l’attivazione di diverse aree del sistema nervoso centrale, anche se stiamo effettivamente dormendo. Tipicamente gli episodi di sonnambulismo si presentano soprattutto durante la prima parte della notte, ovvero circa entro due ore dall’addormentamento. Chi ne soffre compie movimenti durante il sonno e assume comportamenti di cui di solito non è cosciente.

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Come si comporta un sonnambulo

Durante gli episodi di sonnambulismo un soggetto può semplicemente rimanere a letto seduto, con gli occhi aperti, ma nei casi più complessi si alza e cammina e può anche assumere atteggiamenti istintivi come per esempio vestirsi o mangiare qualcosa, tutto questo senza che al mattino si ricordi di quanto accaduto durante l’episodio di sonnambulismo. Un attacco in media può durare da qualche minuto a mezzora.

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Le cause del sonnambulismo

Le cause del sonnambulismo possono essere diverse e bisogna tenere conto che questo disturbo, per quanto benigno, può avere natura ereditaria. Non è un caso che circa la metà delle persone che soffrono o hanno sofferto di sonnambulismo abbiamo in famiglia un soggetto che a sua volta ne soffre. Le cause scatenanti possono essere di natura diversa, emotive per esempio: non è un caso che chi soffre di stress o attraversa un periodo emotivamente complicato possa soffrire di sonnambulismo. A provocare episodi di sonnambulismo, inoltre, possono essere altre patologie: una febbre molto alta, la privazione del sonno o ancora l’uso di alcol e droghe.

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È vero che non si possono svegliare i sonnambuli?

Non proprio. Bisognerebbe considerare che i sonnambuli possono parlare o semplicemente emettere suoni confusi senza alcun senso e in qualche caso possono sviluppare un comportamento aggressivo, diventando pericolosi anche per se stessi. Per questo motivo è meglio non svegliarli, ma piuttosto guidarli cercando un minimo di interazione, per esempio riportandoli nel loro letto o assicurandosi che non corrano alcun rischio.

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Come prevenire gli episodi di sonnambulismo

Secondo gli esperti uno stile di vita sano e privo di cattive abitudini può aiutarci a prevenire gli episodi di sonnambulismo o comunque a limitarne la frequenza. Il punto è che dovremmo anche imparare a riposare in modo corretto: una stanza fresca e buia,  per esempio, può agevolare il sonno, mentre tv e smartphone possono rivelarsi cattive abitudini e disturbare il riposo. Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante: di solito cibi speziati o particolarmente pesanti sono controindicati prima di andare a dormire. In ogni caso sarebbe consigliabile consultare un medico, cercare di capire qual è la causa scatenante e agire su quella.

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