L’adolescenza è sicuramente un periodo complicato, non è certo una novità, ma crea non pochi grattacapi ai genitori, disorientati dai repentini cambi di umore dei figli, dalla loro voglia di indipendenza e dalle richieste che, a volte, appaiono inopportune. In questi casi l’unione fa la forza, perché quello davvero disorientato e confuso è sicuramente l’adolescente, quindi mamma e papà devono essere guida e faro in quella nebbia che non si diraderà tanto in fretta. Ci vuole una guida comune, salda: i genitori non devono dire una cosa e poi cambiare idea e devono, soprattutto, essere d’accordo tra loro circa le cose possibili e accettabili e quelle da non far passare sotto silenzio.
Dialogate con loro
La fortuna delle famiglie moderne è il dialogo, non la mancanza di regole. Questo significa che alla contrapposizione potrete preferire la spiegazione delle scelte che operate. Far capire perché avete deciso per il “sì” o per il “no” in determinate circostanze aiuterà molto il ragazzo ad orientarsi. Ci sono molti modi per farsi ascoltare dai propri figli: urlare e imporre non è tra questi. Siete stati giovani anche voi, sapete bene che oggi è anche più semplice eludere la “sorveglianza” dei genitori: inutile e deleterio cercare il “muro contro muro” pensando di spuntarla.
Sappiate gestire il silenzio
A volte anche il silenzio è d’oro. Quando vostro figlio ripete un atteggiamento su cui avete discusso a lungo e si era impegnato a non reiterare ma lo fa, tacete. Non significa ignorare la cosa, significa gestire la delusione in silenzio. Lo conosce la sua colpa, si aspetterà urla e rimproveri, il silenzio lo spingerà a domandarsi quanto vi ha delusi e cercherà il dialogo. Ascoltatelo, quando verrà da voi, ma siate fermi sul punto: aveva promesso e ha mancato. Deciderete poi una “punizione” congrua, che accetterà di certo: tutto è meglio del silenzio!
Insegnate il rispetto per poterlo pretendere
Se siete abituati ad usare linguaggi e comportamenti sopra le righe, i vostri figli faranno lo stesso alla prima occasione. Se per riprenderli usate termini offensivi, prima o poi vi torneranno indietro. Certo, ci sono cose che sono ammesse ad una mamma e a un papà e non ad un figlio, ma un insulto resta sempre tale. Non lo spronerete a studiare di più chiamandolo “asino” o sminuendolo. Dunque, per evitare di alzare i toni, siate sempre voi i primi a portare rispetto: i bambini e i ragazzi ripetono ciò che vedono e sentono.
Date fiducia
Quasi tutto dipende dall’età dei vostri figli, non pensateli più maturi o assennati solo perché sono vostri figli, cercate di mantenere la lucidità quando li “giudicate”. Date fiducia e fate degli esperimenti, per esempio potreste andare a pranzo fuori (senza allontanarvi troppo!) e lasciarli con gli amici a casa, se al vostro ritorno sarà tutto in ordine, concedete una mezz’ora in più fuori il prossimo venerdì sera, e così via. Lasciate che conquistino la loro libertà senza regalarla , ma non negatela per principio per paura di pericoli esterni: il destino dei genitori è quello di essere in pensiero.
Siate genitori, non amici
Potete, a volte dovete, essere amichevoli con i vostri figli, ma non siete amici! Non confidatevi con loro, non condividete le vostre preoccupazioni quotidiane con i figli adolescenti: per voi può essere uno sfogo momentaneo, ma loro resteranno spaesati e spaventati. Fate però capire che possono dirvi tutto, che sarete sempre pronti ad ascoltare e capire, soprattutto quando notate degli atteggiamenti a rischio.
Passate del tempo con loro
Scegliete un’attività che amano e chiedete di poter passare un po’ di tempo insieme. Sbufferà, vi dirà che ormai è grande, ma accetterà e vi divertirete. Dedicate un po’ di tempo al rapporto figlio-mamma e figlio-papà, fate cose piacevoli, chiacchierate, coinvolgeteli, chiedete consigli su libri e film, date importanza alla loro opinione!
Regole chiare
Stabilite delle regole, insieme se volete. Orari, ore al pc o davanti alla tv, uscite con gli amici: tutto deve essere scandito. Se non ci sono regole, cosa dovrebbero rispettare? Non derogate ogni settimana su qualcosa, ma solo quando l’evento è davvero importante. Se avete stabilito che alle 23 deve esser a casa e torna alle 23:10, il week end successivo dovrà tornare alle 22:50: scalate i 10 minuti in cui ha scelto di venir meno alle regole. Se poi ripeterà il ritardo, allora negherete l’uscita settimanale. Discuterete, urlerà, forse piangerà, sarete tentati di cedere per mettere fine a musi lunghi e rispostacce, ma l’educazione dei vostri figli si basa anche sul conflitto a volte inevitabile, quando è importante per mantenere i vostro ruolo di responsabilità, autorità e guida.
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