Demi Moore splendida nonna: la prima foto insieme alla nipotina Louetta

Prima foto da nonna per Demi Moore: l’attrice posa sorridente su Instagram, mentre tiene in braccio la piccola Louetta, nata dall’amore fra Rumer Willis (primogenita di Demi e Bruce Willis) e il compagno Derek Richard Thomas.

Demi Moore nonna

In occasione della festa della mamma, l’attrice ha voluto condividere una serie di scatti, accompagnati dalle parole “Il cerchio della vita. Buona festa della mamma!“. Nel primo della galleria, Demi Moore sfoggia un bellissimo sorriso, mentre tiene teneramente in braccio la nipotina. Nelle altre foto, un momento del travaglio di Rumer, durante la quale la supporta, e nell’ultimo un’immagine iconica, che ritrae l’attrice incinta proprio di Rumer, nel 1988.

Louetta, la nipotina di Demi e Bruce Willis, è nata lo scorso 18 aprile. Quando la figlia aveva annunciato pubblicamente di essere incinta, l’attrice non aveva perso tempo e aveva subito ironizzato: “Entro nell’era da nonna pazza e stravagante“.

Sempre nel giorno della festa della mamma, Moore ha pubblicato una foto con tutte le donne della sua famiglia allargata: oltre alla trentaquattrenne Rumer, ci sono le altre due figlie (Scout, 31 anni e Tallulah, 29), la moglie di Bruce Willis (sposata con l’attore da 13 anni) Emma Heming e sua madre Zorina, le due figlie della Heming e di Bruce (Mabel, 11 anni, ed Evelyn, 8) e la madre di Demi.

Il legame con Bruce Willis

Demi Moore e Bruce Willis sono stati sposati dal 1987 al 2000. Tra di loro è rimasto un bellissimo rapporto e dopo le nozze dell’attore con Emma Heming, è nata una famiglia allargata molto serena. Soprattutto dopo l’annuncio della malattia di lui, si sono ritrovate tutte a sostenerlo e supportarlo, facendosi vicendevolmente forza.

Da circa un anno la famiglia vive con apprensione la malattia di Willis, al quale è stata diagnosticata una demenza frontotemporale. In un comunicato, le persone vicine a lui hanno spiegato che la demenza fronto-temporale è la forma più comune di demenza nelle persone sotto i 60 anni. “Oggi non ci sono cure per la malattia, una realtà che speriamo possa cambiare negli anni a venire”.