Rapporti sessuali controvoglia: a volte si può anche dire no

Sia nelle coppie datate sia in quelle di nuova formazione, in una prospettiva di riduzione dei tradizionali tabù sessuali e di una libera sperimentazione senza limiti ci si può aspettare quasi di tutto, spesso qualcuno si sente in colpa nel dire di no. Quindi accetta, suo malgrado, anche controvoglia. Tuttavia in una coppia la miglior prova di spontaneità, se non altro di libertà e dignità personale, è proprio data dalla possibilità che ciascuno sia libero di dire di no quando, per qualche ragione, non ha voglia di far l’amore, oppure non ha voglia di farlo in un certo modo, secondo una determinata proposta, senza inutili sensi di colpa, riluttanza o rassegnazione. Donne rassegnate o uomini preoccupati spesso accettano di provare, poi si sentono offesi, dicono di no e si sentono in colpa. Naturalmente se uno dice sempre di no agli incontri sessuali, indipendentemente dal tipo di proposta c’è qualcosa che forse non va ed è necessario trovare una spiegazione, solitamente con l’aiuto professionale di un sessuologo clinico. Tuttavia in una coppia che funziona con un legame relazionale-affettivo solido entrambi i membri possono sentirsi liberi di dire anche di no quando non hanno voglia, soprattutto se c’è comprensione rispetto reciproco, soprattutto quando la relazione è anche sessuale.

D’altra parte, da sempre, tutti gli uomini tendono a volere il sesso, anche solo sesso senza “complicazioni sentimentali” con qualsiasi donna, soprattutto i più giovani che hanno bisogno di provare la loro mascolinità e la loro desiderabilità. Anche le ragazze hanno bisogno di sentirsi desiderate, ma non per questo devono sentirsi quasi in obbligo di accettare qualsiasi proposta sessuale o comunque sesso a tutti i costi. Come spesso succede la donna, in generale, dice di sì pur di essere accettata. Ma tante donne, sulla scorta di determinate caratteristiche personologiche maladattive di tipo “dipendente” hanno addirittura difficoltà ad esprimere disaccordo per timore di perdere l’approvazione dell’altro e possono arrivare pure ad accettare, loro malgrado, proposte sessualmente sgradevoli ed a sottomettersi anche al volere maschile pur di ottenere un cercato accudimento e non rischiare di perdere la persona del momento. Al limite tollerano anche l’abuso sessuale per timore di disapprovazione o per evitare una eventuale solitudine.

Bassa autostima, dubbiosità generalizzata, tendenza al pessimismo, passività e sottomissione sono tratti disfunzionali che si associano spesso alla routine del dire sì, più frequente nel sesso femminile che maschile. Nei casi più estremi quando ad una accettazione pervasiva si accompagna spesso una sofferenza personale con frequenti sensi di colpa per agiti sessuali non voluti è sempre preferibile riferirsi, per tempo, ad uno psicoterapeuta per individuare eventuali comportamenti disturbati o atteggiamenti che creano problemi, quindi acquisire quelle competenze interpersonali, cognitive e comportamentali necessarie per poter difendere i propri diritti e vivere decisamente meglio anche la propria sessualità

Dr Paolo Zucconi, psicoterapeuta e sessuologo clinico comportamentale a Udine

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