Si è presentato in una scuola dell’istituto comprensivo statale di Borgo Valbelluna, in provincia di Belluno, fingendosi il papà di uno degli alunni che in quel momento stava seguendo le lezioni in classe. L’uomo, di cui ancora non si conosce l’identità, ha chiesto ai collaboratori scolastici di far uscire anticipatamente il bambino dall’edificio.
Come da prassi in questi casi, soprattutto quando si tratta di volti sconosciuti, gli operatori scolastici e l’insegnante hanno chiesto all’uomo di fornire un’autorizzazione scritta per il ritiro del minore. Mentre attendeva che il presunto figlio gli venisse consegnato, e mentre docenti e collaboratori stavano verificando la legittimità della richiesta, il misterioso individuo si è dileguato, rendendosi conto che il suo piano non sarebbe andato a buon fine.
A rendere nota la vicenda è stato il dirigente scolastico dell’istituto, Umberto De Col, che ha immediatamente sporto denuncia ai carabinieri di Belluno e inviato una lettera alle famiglie degli alunni: “Alla luce di quanto accaduto – si legge nella missiva – è stata data comunicazione ai nostri plessi di mantenere la massima attenzione e di conseguenza si è ritenuto necessario informare anche le famiglie dell’accaduto. Naturalmente la scuola sta facendo tutti i passaggi istituzionali necessari per segnalare l’accaduto”. Le forze dell’ordine, che hanno raccolto la denuncia, stanno ora indagando sull’episodio che, stando ai primi riscontri, sarebbe il primo e unico caso simile registrato nell’intera provincia.
Un sospiro di sollievo arriva dal sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa: “Nell’attesa degli sviluppi delle indagini delle Forze dell’ordine che dovranno chiarire la dinamica e la gravità della situazione, è importante sottolineare la prontezza e l’ottima organizzazione dell’Istituto Comprensivo di Mel nel scongiurare il manifestarsi di una situazione che potrebbe profilarsi come molto grave”. Il primo cittadino ringrazia il dirigente scolastico e tutto il personale “per aver lanciato questo grido di attenzione, che deve farci riflettere tutti quanti nell’assumere dei comportamenti sempre più responsabili e protettivi ogni qualvolta abbiamo a che fare con i bambini e i ragazzi. E questo non deve riguardare solo il mondo della scuola ma tutte le attività che vedono impegnati i bambini e i ragazzi del nostro territorio”.
L’episodio è inquietante e pone diversi interrogativi. Cosa avrebbe fatto l’uomo se fosse riuscito a portare via il bambino? Era un tentativo di rapimento o c’era dell’altro dietro a questa strana richiesta? Le autorità stanno indagando e presto, si spera, si farà luce sulla vicenda.
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