Attualità

Il dramma di un padre: si suicida nel garage dove il figlio e la fidanzata morirono asfissiati

Lo hanno trovato morto nello stesso garage in cui il figlio, Vincenzo Nocerino di 20 anni, e la fidanzata iraniana, Vida Shalavalad, avevano perso la vita. Anche lui, come loro, è morto asfissiato dal gas di scarico dell’auto. Il corpo di Alfredo Nocerino è stato trovato senza vita nel box auto di via Fosso del Lupo a Secondigliano, dove lo scorso marzo vennero trovati, appunto, i due ragazzi. Sulla sua morte indaga la polizia; l’ipotesi principale è che l’uomo si sia tolto la vita.

La tragedia di due mesi fa

I due ragazzi erano chiusi in auto, nel garage, con la saracinesca abbassata. Avevano lasciato acceso il motore della vettura per mantenere in funzione il riscaldamento dell’abitacolo, ma il monossido di carbonio aveva saturato il piccolo locale, uccidendoli. Era morta così a Napoli la giovane coppia: i loro corpi erano stati trovati dal padre di Vincenzo, preoccupato per il mancato rientro a casa del figlio e dal fatto che non rispondesse al cellulare. L’uomo si era recato nel garage di casa, al piano terra della palazzina, trovando il motore della Panda rossa ancora acceso, e l’aria del locale irrespirabile.

Lo stesso drammatico destino

Si è tolto la vita con le stesse modalità con le quali il 15 marzo scorso, involontariamente, il figlio Vincenzo, 24 anni, e la fidanzata Vida, iraniana di 20 anni, hanno perso la vita. Asfissiati nel box auto a Secondigliano, quartiere di Napoli, mentre erano appartati in auto. I due giovani avevano lasciato il motore acceso per scaldarsi ma il monossido li aveva prima storditi e poi uccisi. Ed è stato trovato così, soffocato dai fumi del gas di scarico della sua auto, Alfredo Nocerino, 60 anni, noto pizzaiolo del quartiere di Fuorigrotta. A trovare il cadavere la polizia che non avrebbe dubbi sulla volontarietà del gesto.

Un dolore troppo grande

La sua vita era stata completamente stravolta due mesi fa, quando suo figlio Vincenzo Nocerino e la fidanzata iraniana Vida Shahvalad morirono nello stesso box, uccisi dai gas di scarico dell’auto. A rinvenire i corpi fu proprio Alfredo. I due giovani si erano appartati nel garage e avevano lasciato la vettura accesa per scaldarsi. Probabilmente Vincenzo e Vida sono morti nel sonno, stroncati dal monossido di carbonio che, saturando l’aria del box, non ha lasciato loro scampo. Nocerino, secondo quanto raccontano le decine di persone accorse sul luogo del suicidio, era devastato da quel lutto che non era riuscito ad elaborare.

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