Decreto sicurezza, in cosa consiste

di Danila


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Il consiglio dei ministri ha approvato il Decreto sicurezza all’unanimità, stabilendo nuove disposizioni in materia di immigrazione e sicurezza; originariamente era suddiviso in due testi ma poi ha subito numerose modifiche prima dell’approvazione. Sono per l’esattezza 42 articoli suddivisi in 4 titoli, in cui si possono rintracciare diverse tematiche e argomenti, anche se l’accento viene posto soprattutto sulle norme in tema di immigrati e richiedenti asilo. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul “Decreto Salvini”.

Decreto: sicurezza e immigrazione

C’è voluto del tempo ma alla fine è stato approvato anche se con tempi imprevisti per via, a quanto pare, di alcuni dubbi e polemiche sollevate da alcuni esponenti del M5S e dalla Presidenza della Repubblica. In cosa consiste il decreto? In un testo molto lungo, riletto, rivisto e modificato più volte, che introduce nuove regole sul fronte della sicurezza che prevede, tra i vari punti, l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e tutte le nuove disposizioni riguardanti anche il rimpatrio.

Sospensione della richiesta di asilo

È questo uno dei punti più delicati del decreto, che ha diviso l’opinione pubblica. Le nuove regole previste dal Decreto Salvini prevedono un incremento del numero dei reati che comporterebbero la sospensione della domanda di asilo da parte di cittadini stranieri. Spaccio, violenza sessuale, resistenza a pubblico ufficiale, furto e rapina sono sicuramente tra quelli che comporterebbero un’immediata sospensione del diritto di asilo e di conseguenza anche il rimpatrio, quindi nel caso in cui il richiedente asilo venga condannato, anche in primo grado, sarà costretto a lasciare il nostro paese. Nel caso in cui invece venga assolto, entro un anno il soggetto potrà richiedere la riapertura del procedimento. Si prevede, inoltre, il ritiro della cittadinanza dopo il passaggio alla sentenza definitiva. Sono inoltre previsti rimpatri anche per gli stranieri che fanno più volte ritorno nel loro paese d’origine.

Abrogazione della protezione umanitaria

Secondo le nuove disposizioni saranno abrogati anche i permessi di soggiorno per motivi umanitari, in questo caso però verranno sostituiti con altri permessi speciali per meriti civili o per cure mediche. Secondo il Decreto deve esserci una reale necessità e urgenza affinché possa essere rilasciato, in questi casi, un permesso di soggiorno temporaneo.

Le misure antiterrorismo del Decreto sicurezza di Salvini

In materia si sicurezza il nuovo Decreto prevede un controllo maggiore sul noleggio di furgoni, volto a prevenire eventuali attacchi terroristici. Chi avrà bisogno di noleggiare un mezzo pesante dovrà comunicarlo al centro elaborazione della polizia. Un’altra novità che ha destato diverse polemiche è l’autorizzazione dell’utilizzo del taser da parte della polizia locale nei comuni che superano i 100.000 abitanti.

Le polemiche sul Decreto sicurezza di Salvini

Non sono poche le polemiche in merito al nuovo Decreto, che in diverse occasioni è stato paragonato alle leggi razziali. Questo è quanto è accaduto in due licei italiani, prima a Bologna e poi a Crotone, dove gli insegnanti hanno assegnato agli studenti un tema sul nuovo decreto spingendo a un evidente parallelismo tra i nuovi interventi in materia di immigrazione e le leggi razziali promulgate durante il periodo fascista.

Ovviamente le disposizioni previste dal decreto hanno sollevato un vespaio di polemiche tra associazioni, partiti e soggetti giuridici di varia natura, che hanno sottolineato l’estrema severità di un Decreto che andrebbe a colpire in modo severo tutti gli extracomunitari che attualmente risiedono nel nostro paese- Per molti si tratterebbe semplicemente un preteso per rimpatriare tante persone attraverso la sospensione del diritto di asilo.

Ci sono però anche cittadini che hanno dimostrato solidarietà nei confronti del nostro Ministro degli Interni, a favore di un Decreto che riuscirebbe a porre rimedio al caos che ha interessato l’Italia negli ultimi anni. Non mancano le polemiche online, soprattutto se consideriamo che i social rappresentano oggi uno strumento democratico che consente a tutti di esprimere un parere. Il popolo del web si divide tra quanti sono a favore di questo nuovo decreto, che per molti è la risposta giusta a una situazione ancora poco regolamentata, e altri che invece non hanno perso occasione per offendere in modo poco consono sia il Ministro Salvini che i suoi follower e simpatizzanti.

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