Una Barbie in “carne” ed ossa: ecco come sarebbe davvero

di francesca


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Una “Barbie” vera, una di quelle con le giuste misure e proporzioni: ci ha pensato l’artista Nickolay Lamm, proponendo un nuovo standard alla Mattel, la celebre casa di giocattoli americana che le produce. Un lavoro creativo ma scientifico, perché Nickolay, poco più che ventenne, è partito da una ricerca sulle misure corporee medie di una ragazza americana dell’età di 19 anni, fornite ufficialmente dall’organismo statunitense che si occupa del controllo e della prevenzione delle malattie, e dati alla mano, ha realizzato un modello digitale in 3D di una Barbie dalle misure più che realistiche.

Se lo standard di bellezza più rinomato rientra nei canoni del 90-60-90, la Barbie che conosciamo non ha nulla di reale, dato che le sue misure sono 91-45-83, contro le misure tipiche di una diciannovenne nella media che sono 81-78-83. Sarà solo questione di numeri, ma la bambola più famosa del mondo è tanto bella quanto diseducativa.

A questo punto, con una pennellata di Photoshop Lamm si è cimentato nell’operazione inversa, ovvero trasformare una ragazza in carne ed ossa in una Barbie. Il risultato? Fianchi pronunciati, viso più rotondo, cosce tornite e un aspetto sano. Al contrario se le bambole di Mattel fossero in carne ed ossa, al mondo ci sarebbero milioni di anoressiche.

Barbie in breve, sarebbe un modello difettoso e diseducativo sotto ogni punto di vista, che non solo influisce negativamente sull’idea di uno standard di bellezza poco salutare, se consideriamo l’incidenza dell’anoressia tra gli adolescenti, ma scatena anche  le follie di giovani donne che si sono già sottoposte a centinaia di interventi chirurgici per diventare una Barbie in carne ed ossa. Celebre ormai il caso di  Valeria Lukyanova, la Barbie in carne ed ossa che ha speso oltre 800.000 sterline per assomigliare alla sua bambola preferita, e quello di Justin Jedlica che si è sottoposto a 90 interventi per somigliare a Ken, il fedele compagno di Barbie.

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