Il caso di Patrick Zaki: le parole di Liliana Segre

di Alice Marchese


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“Ho fatto questo viaggio perché ci sono delle occasioni in cui uno deve vincere le forze che non sono sempre brillantissime. Sono qui come nonna di Patrick Zaky, ho dei nipoti della sua età, e anche perché so cosa vuol dire stare da innocenti in prigione”. Ha detto questo la senatrice a vita Liliana Segre, in merito alla storia di Patrick Zaki.

Le parole di Liliana Segre

“Questo l’ho provato anch’io di persona, so cosa vuol dire stare in una cella con la porta chiusa, e non sapere se è meglio restare isolati o se preferire la porta aperta. Perché da quella porta possono entrare notizie agghiaccianti o comandi spaventosi. Sono venuta perché la battaglia per la libertà dovrebbe mettere d’accordo tutti”.

La storia di Patrick Zaki

Lo studente di Bologna è in cella per «incitamento alla protesta» e «istigazione a crimini terroristici».  La storia di Zaky è davvero assurda, non meno di quella del giovane Giulio Regeni, per la cui morte ancora non è stata fatta giustizia.

L’ordine del giorno approvato, chiede al governo di sollecitare le autorità egiziane per la liberazione, di attivarsi a livello europeo per la tutela dei diritti umani nei Paesi dove persistono violazioni e a portare iniziative al G7, con particolare riguardo a casi di repressione di attivisti politici.

Il ricercatore egiziano dell’Università di Bologna è detenuto dal 7 febbraio 2020 in carcere in Egitto. Il provvedimento, che ha ottenuto 208 voti favorevoli, nessun contrario e 33 astenuti. Ad astenersi dal voto sono stati invece i senatori di Fratelli d’Italia.

Amnesty International Italia 

“L’approvazione della mozione è un atto importante, che dimostra come la vicenda dello studente egiziano dell’università di Bologna che ha superato i 14 mesi di detenzione sia una priorità che il Parlamento italiano intende affrontare”. Commenta Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, sottolineando però “l’incoerenza di un governo che prosegue senza soluzione di continuità i propri rapporti con un governo repressivo com’è quello del presidente al-Sisi”.

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