8 regole per uno shopping minimalista

di cinziaR


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In tempi di crisi e di shopping compulsivo, l’elenco delle regole per uno shopping minimalista può tornare utile a tutti. Non solo perchè acquistare con coscienza ci fa risparmiare (che non è poco), ma soprattutto perchè, come dicono i minimalisti, l’accumulo insensato di oggetti è la vera causa del diffuso malessere che spesso non sappiamo proprio da dove arrivi.

Ecco, dunque, un breve manuale di regole per uno shopping minimalista.

Per fare un vero e proprio shopping minimalista bisogna sapere prima di tutto che cosa da esso vogliamo ottenere. Eliminare il superfluo, infatti, non è solo una moda, ma è soprattutto un’azione che decidiamo di fare per il nostro benessere.

Acquisto intenzionale e non compulsivo

Che cosa significa? Significa usare la testa e la volontà per tutto ciò che acquistiamo. Ad esempio, se e quando acquistiamo un cosmetico, dobbiamo chiederci se davvero ci serve o se, invece, lo stiamo acquistando solo perchè qualcuno ce lo ha proposto, magari come imperdibile, miracoloso e conveniente o, peggio ancora, se lo vogliamo possedere per colmare delle insicurezze momentanee.

Evitare l’acquisto emozionale

Secondo la scienza, il nostro cervello elabora le informazioni attraverso due sistemi: il sistema emotivo, automatico e inconscio, e il sistema razionale, controllato e conscio. Il primo è veloce, il secondo è più lento. Il sistema emotivo è sempre in allerta: è lui che nella maggior parte dei casi prende le decisioni, mentre il secondo sistema razionalizza la scelta fatta. Sul processo decisionale dell’acquisto, quindi, i due sistemi lavorano in tandem, ma il primo che si muove è quello emotivo.

Che cosa c’è di male negli acquisti emotivi? Semplice: essere preda di chi ha deciso di farci spendere tutti i nostri soldini in qualcosa che probabilmente non ci servirà non è il massimo della soddisfazione! E infatti questo tipo di acquisto, subito dopo averlo fatto, ci lascia spesso amareggiate e insoddisfatte!

Sostituire la routine di acquisto sostitutivo

Non è facile trasformare il circolo vizioso degli acquisti compulsivi e sostitutivi (ovvero che colmano un vuoto emotivo) in circoli virtuosi degli acquisti intenzionali. Come si fa?

Prima di tutto dobbiamo imparare a riconoscere la compulsione dei nostri acquisti. Perchè acquistiamo qualcosa? Ci serve davvero quella crema, quel profumo, quell’attrezzo da cucina oppure penne, colori, bigiotteria o scarpe?

Inoltre: esiste qualcosa che potrebbe sostituire, in termini di soddisfazione, quel determinato acquisto?

Fermarsi a pensare è una delle regole per uno shopping minimalista perchè ci dà la soddisfazione a lungo termine di poter costruire qualcosa di più duraturo che non un accumulo inutile e insensato di “roba”. Quindi, se la routine dello shopping compulsivo è “vuoto-insicurezza-acquisto”, si tratta di sostituire tutto questo con una routine virtuosa del: “vuoto-insicurezza-non acquisto-sicurezza”.

Fare decluttering

Fare decluttering significa togliere quello che ingombra con lo space cleaner, ovvero diventare esperti nell’arte di riorganizzare i propri spazi e, di conseguenza, anche la propria vita, distaccandosi da tutta una serie di oggetti che ci legano troppo al passato e che a volte ci ricordano anche eventi spiacevoli. E poi si sa, vivere in mezzo al disordine certo non ci facilita la vita!

Una volta che abbiamo fatto decluttering con l’armadio, il beauty case, la posta elettronica, le bacheche social, la scarpiera, la credenza e il frigo, fare uno shopping minimalista dovrebbe diventare sempre più facile perchè, invece di acquistare “a caso” potremo organizzare le spese in base al concetto di replacement.

Fondare lo shopping sul replacement

Letteralmente “replacement” significa “rimpiazzare” ciò che non abbiamo più. Non comprare, ad esempio, cinque mascara significa rimpiazzare solo quello che è terminato, né prima né dopo, né più, né meno.

No ai vestiti che non mi stanno bene e non mi piacciono

L’ultima moda dice “cropped”, “glitter” o “oversize”? Ok, ma non è detto che noi abbiamo bisogno di vestirci così per stare bene. Anzi, tutt’altro!

La domanda è dunque: quali abiti ci fanno davvero far stare bene? Sapevate che Steve Jobs aveva solo dei dolcevita e diverse paia di jeans? Lo faceva solo perchè aveva capito che seguire la moda fa perdere un sacco di tempo, tempo prezioso che si sottrae a se stessi e alle vere soddisfazioni.

Quali sono quindi le nostre vere passioni e perchè ci abbiamo rinunciato?

Più consapevolezza

Ognuno di noi ha un corpo e, per quanto possa piacere o meno, non è acquistando oggetti che lo cambieremo: non è acquistando una crema o un cappotto che diventeremo persone migliori. Secondo le regole per uno shopping minimalista potremo invece diventare persone migliori se impareremo a stare bene con noi stessi, così come siamo e senza seguire modelli inarrivabili.

Dal mindless e mindfull

Una volta eliminati gli sprechi dai propri armadi e dalle proprie routine di shopping, la nostra mente si svuoterà dal superfluo per lasciare posto ad una maggiore pienezza e consapevolezza. Si passerà, cioè, da quella che si chiama mindless, ovvero poca presenza di consapevolezza, ad una sempre maggiore mindfullness, cioè una totale presenza a se stessi, alla propria vita e a ciò che si è veramente.

A quel punto, l’iter di uno shopping e di uno stile di vita minimal più consapevole, mirato, razionale e sempre meno compulsivo si sarà concluso!

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