La psicologia online Francesca Lemmi
La vita è una corsa a ostacoli, costellata di difficoltà, imprevisti, cambiamenti e problemi, che possono turbare il nostro equilibrio psicofisico come anche la nostra serenità. Viviamo in una società complessa, in cui anche la quotidianità di per sé è spesso motivo di stress e di tensione per le difficoltà che interessano il mondo del lavoro, la conciliazione famiglia e lavoro, la crescita e l’educazione dei figli.
Che si parli della fine di una relazione, come di un problema lavorativo, relazionale, con i figli, di salute, abbiamo due alternative: subire i problemi e gli eventi oppure reagire.
Se assumiamo un atteggiamento passivo e di rassegnazione, finiamo per subire gli eventi della vita, senza riuscire né ad attivarsi per trovarne una risoluzione né a reagire emotivamente. Questo è quello che accade a tutti coloro che spendono molto energie a lamentarsi quando qualcosa non funziona senza darsi la possibilità di combattere, sfidare e quindi reagire alle difficoltà, spesso sviluppando così reazioni di ansia, sentimenti depressivi, di impotenza e sconforto, sentimenti di rabbia.
Gli psicologi chiamano “resilienza (psicologica)”, la capacità di affrontare difficoltà, problemi e cambiamenti, riuscendo a reagire e a riorganizzarsi così da non lasciarsi travolgere dagli eventi.
Implica reagire alle difficoltà e agli ostacoli della vita, trovare le risorse e le modalità per riorganizzarsi in virtù di questi cambiamenti e/o difficoltà e reagire alla negatività degli eventi riuscendo a mantenere un atteggiamento fiducioso e cercando di trovarne gli aspetti positivi come anche i margini di risoluzione e/o miglioramento.
Perché ciò sia possibile, è necessario sviluppare i cosiddetti “fattori di resilienza”: il positivismo – che Martin Seligman, pioniere della psicologia positiva, definisce “sistema immunitario psicologico”, autostima e autoefficacia (ovvero la fiducia nelle proprie capacità), “hardiness” – caratteristica di personalità che implica impegno, sfida e controllo, supporto sociale.
Pertanto se è vero che nella vita possono presentarsi problemi e difficoltà, è altresì vero che la chiave di svolta sta nell’imparare a reagire, intendendo con ciò sia l’individuazione e l’implementazione di soluzioni e/o margini di miglioramento (“problem solving”) sia la capacità di affrontare il carico emotivo legato alla situazione (coping emotivo).
Ciò è possibile solo se impariamo ad assumere un atteggiamento mentale efficace: vedere le difficoltà come affrontabili ed eventualmente superabili, avere un pensiero positivo e fiducioso, avere consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie risorse, imparare dal passato (da esperienze già vissute direttamente o indirettamente) e avere una rete sociale di supporto a cui saper chiedere aiuto in caso di bisogno.
E l’aspetto positivo è che si può imparare ad essere “resilienti” o reattivi!
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