La fibromialgia è la malattia che si manifesta principalmente con dolore intenso a muscoli, legamenti e tendini e che colpisce circa 1,5-2 milioni di italiani (stime dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica). Non è semplice da diagnosticare ed è un disturbo invalidante. Ma come si fa a capire se si soffre di fibromialgia? E, soprattutto, esiste una cura?
Il termine “fibromialgia” significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). Questa condizione viene definita “sindrome”, poiché esistono segni e sintomi clinici che sono presenti in contemporanea e possono essere, tra gli altri:
Non sono note. Sembra tuttavia improbabile che la sindrome fibromialgica possa essere provocata da una singola causa; la maggior parte dei pazienti, infatti, non è in grado di identificare un singolo evento che abbia determinato l’insorgenza dei sintomi.
Una delle malattie con cui spesso si trova in diagnosi differenziale, ad esempio, è la Sclerosi Multipla. Quest’ultima però è una malattia neurologica con criteri diagnostici ben definiti e che presenta, oltre a dolori e affaticamento, anche sintomi più specifici quali: formicolii, alterazioni della parola e della vista, disturbi della coordinazione, debolezza muscolare di gambe e braccia.
La Sclerosi Multipla è diagnosticabile con test mirati come, ad esempio, la RM e la puntura lombare.
Non esistono test diagnostici specifici per la diagnosi di fibromialgia, resta al momento una diagnosi di esclusione. Lo specialista di riferimento è il reumatologo, data la complessità del procedimento diagnostico.
Una diagnosi corretta è fondamentale per poter iniziare tempestivamente la cura più adatta. Purtroppo c’è ancora poca informazione. Tuttavia per chi ne è affetto, essa è causa reale di dolore cronico e di stanchezza ed ha un impatto devastante sulla sua qualità di vita. Per questo, deve essere affrontata come ogni altra malattia cronica.
Purtroppo non si guarisce, pertanto il primo passo da fare, dopo aver confermato la diagnosi, è impostare un percorso terapeutico che parta dall’educazione del paziente.
Il paziente va informato delle caratteristiche della malattia, di quali possono essere i fattori scatenanti o che possono peggiorare la malattia e va stimolato a modificare le abitudini di vita che potrebbero ostacolarne la cura.
Le terapie della fibromialgia sono diverse e devono essere “cucite su misura” per il singolo paziente. Di recente un gruppo di studio internazionale costituito da esperti ha elaborato una serie di raccomandazioni per la gestione di questa difficile patologia. Informare il paziente è essenziale.
Il secondo punto fondamentale è che la strategia terapeutica iniziale che deve essere di tipo non farmacologico e l’approccio multidisciplinare. Le evidenze scientifiche dimostrano che la terapia più efficace è l’esercizio fisico di tipo aerobico.
Inoltre, risultano efficaci per ridurre la tensione muscolare tecniche di rilassamento come:
L’alimentazione può assumere un ruolo importante per combattere dolore e stanchezza. Alcuni pazienti trovano beneficio da una dieta latto-vegetariana (da non confondere con la dieta vegan. In generale, si raccomanda al paziente di:
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