Dipendenza affettiva: come riconoscerla e come uscirne

Cosa significa soffrire di dipendenza affettiva? È l’atteggiamento che ci porta a sviluppare un rapporto di dipendenza da una persona che probabilmente non è neppure quella adatta a noi. Come si riconosce la dipendenza affettiva e, soprattutto, come uscirne?

La dipendenza affettiva consiste in un legame di attaccamento eccessivo che spesso snatura la realtà e che è frutto di ansia e scarsa autostima e causa irritabilità, problemi del sonno, disturbi gastrointestinali e dermatiti, tanti modi diversi di somatizzare lo stesso disturbo.

L’attaccamento non sempre ha un’accezione negativa, ma in questo caso bisogna tenere conto che si tratta di una sorta di dipendenza deleteria per il soggetto, che lo porta a stare male quando questo legame viene messo in discussione o l’oggetto della propria dipendenza viene a mancare.

I sintomi della dipendenza affettiva

Considerate tali premesse, ci sono dei sintomi da tenere in considerazione che possono rivelarsi campanelli d’allarme di una dipendenza affettiva.

  • Paura di perdere la persona amata
  • Paura del rifiuto o dell’abbandono della persona amata
  • Paura di rimanere soli
  • Profondo senso di colpa
  • Senso di inferiorità rispetto alla persona amata
  • Sottomissione all’altro e annullamento di sé

In generale chi ha una dipendenza affettiva nei confronti di un’altra persona tende a considerare l’altro una sorta di supereroe, qualcuno a cui affidarsi totalmente, la persona che può colmare le nostre carenze. Questo atteggiamento può avere epiloghi veramente drammatici, specialmente quando queste relazioni si interrompono.

Dipendenza affettiva, come uscirne?

Non è un percorso semplice perché spesso il soggetto ne viene fuori fortemente debilitato, specialmente quando ha già perso l’oggetto nei confronti del quale si era instaurata questa dipendenza. Bisogna chiedere aiuto, lasciarsi seguire da un terapista ma circondarsi anche di persone care che possano aiutare chi soffre di dipendenza affettiva. Innanzitutto bisogna essere coscienti di avere un problema, poi bisogna lavorare per superare gli eventuali disturbi collaterali e per acquisire nuovamente stima di sé. Sono percorsi lunghi, che però vanno affrontati con una guida, altrimenti il rischio è quello di continuare a vivere in una situazione di autolesionismo.

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