Chitosano: cos’è, a cosa serve e quali sono le controindicazioni

di Danila


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Avrete sicuramente sentito parlare di chitosano, una fibra molto importante che non riduce soltanto lo stimolo della fame, ma anche l’assimilazione dei grassi, motivo per cui è  una delle sostanze più indicate per chi sta seguendo una dieta. Dunque cerchiamo di capire esattamente cos’è il chitosano, a cosa serve e quali sono le controindicazioni.

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Chitosano: cos’è e come funziona

Il chitosano è una fibra che deriva dalla chetina, un polimero che protegge i crostacei e alcuni insetti rendendone più duri e resistenti i gusci e le corazze.
La chetina ha anche un’altra capacità davvero particolare: quella di assorbire l’olio e alcuni metalli presenti nell’acqua, motivo per cui prima veniva utilizzato in altri contesti, per esempio per purificare l’acqua. Da qualche anno, considerate tali caratteristiche, il chitosano viene usato come coadiuvante per il controllo del peso corporeo. Di fatto oggi è uno degli integratori alimentari più utilizzati.

In pratica l’integratore alimentare a base di chitosano non dovrebbe far altro che rendere i grassi non assorbibili per il nostro organismo, comportandosi come una sorta di spugna che li assorbe ed evita che vadano a depositarsi nei cosiddetti punti critici. Essendo una fibra, inoltre, il chitosano ci fa sentire abbastanza sazi, per cui ci consente di ridurre le quantità di cibo che assumiamo durante i pasti.

Ma ecco l’errore comune che poi ci fa ingrassare: il chitosano, è bene chiarirlo, non ci consente di mangiare di più! Come ogni integratore, anche il chitosano va accompagnato a uno stile di vita sano e ad un’alimentazione corretta.

Proprietà del chitosano

Alcuni trials clinici hanno dimostrato che il Chitosano è molto utile nel modulare il metabolismo lipidico. Il Chitosano infatti è in grado di inibire l’assorbimento di trigliceridi e ridurre le concentrazioni nel sangue del colesterolo LDL.

Oltre a questi benefici, importanti per prevenire molti disturbi cardiovascolari, l’assunzione del chitosano si è mostrata utile anche nella cura delle patologie renali. Pare infatti che l’aggiunta di chitosano ad una dieta sana ed equilibrata in soggetti nefropatici possa determinare una riduzione delle concentrazioni di urea e creatinina nel sangue, un miglioramento della forza muscolare e un riposo notturno più ristoratore.

Perdere peso col chitosano: funziona?

Nonostante gli integratori al chitosano siano pubblicizzati come un rimedio dimagrante, gli studi clinici condotti su uomini e donne obesi non hanno confermato in modo certo questo tipo di beneficio. Gli esperti in materia considerano l’effetto dimagrante del chitosano nullo o comunque, decisamente modesto.

Controindicazioni del chitosano

Di norma non ci sono effetti collaterali né vere e proprie controindicazioni all’utilizzo del chitosano. In rari casi il chitosano può provocare nausea o diarrea, effetti collaterali che regrediscono in fretta semplicemente sospendendo l’assunzione.
Non è consigliato assumerlo a soggetti che soffrono di allergie alimentari, in particolare intolleranze al pesce e ai crostacei. Non è neppure indicato per le donne durante gravidanza e allattamento.
Il chitosano non va assunto per periodi prolungati perché può ridurre l’assorbimento di certi minerali e acidi grassi essenziali.

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