Deja-vu, cos’è e come si può spiegare questo strano fenomeno?

di Carmela Giglio


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Deja-vu, cos’è

Innanzitutto, cos’è il Deja-vu? Chi non ha mai vissuto questa sensazione farà fatica a capirla, ma è anche vero che si tratta di un fenomeno alquanto frequente: quasi tutti nella vita, almeno una volta, lo hanno sperimentato. Si tratta di una forma di paramnesia, in altre parole di un’alterazione del ricordo che si manifesta con la sensazione improvvisa di aver già vissuto, già visto, già sentito ciò che ci si trova a vivere, vedere o sentire. E allora ci diciamo tra noi: “Questo momento l’ho già vissuto” o “In questo luogo ci sono già stato” oppure “Questa sensazione con questa persona l’ho già provata”. Forte meraviglia e mistero avvolgono queste impressioni che non riusciamo a spiegarci. Cosa ci dice la scienza? A che punto sono le ricerche sul Deja-vu? Come è possibile spiegare questo fenomeno?

Deja-vu, come si può spiegare

Chiarito cos’è il Deja-vu, non resta che spigarsi come gli scienziati interpretano questo strano fenomeno. Un alone di mistero circonda il Deja-vu, tanto che in molti per spiegarlo hanno ipotizzato un legame con i sogni oppure con un’altra vita vissuta o con l’esistenza di una dimensione parallela. Già Freud aveva tentato, nella sua opera L’interpretazione dei sogni, di spiegare il deja-vu collegandolo ai sogni e ai ricordi d’infanzia. Anche la scienza moderna cerca di spiegare il fenomeno ma, ad oggi, non è stata ancora fornita una risposta univoca. C’è quindi chi ha parlato di sovrapposizione fra memoria a lungo termine e memoria a breve termine, chi ha inteso il deja-vu come una sorta di corto circuito causato da una breve epilessia cerebrale e chi lo ha spiegato in termini di uno sfasamento del sistema nervoso che – per pochi attimi – compromette il sistema di recupero della memoria.

Sposando quest’ultima ipotesi, si genererebbe nel cervello una sorta di black out che porterebbe ad una discontinuità dell’attenzione e un riprocessamento dell’informazione. Insomma, il cervello si disattiverebbe e riattiverebbe in pochi, fulminei, attimi. La sensazione finale sarebbe proprio quella di aver già vissuto quel momento, che in effetti si è percepito pochi attimi prima. Al di là di queste teorie, però, altri esperimenti vengono condotti quotidianamente per dare spiegazione a un fenomeno che resta, ad oggi, ancora un mistero.

Leggi anche:
Perché facciamo sogni erotici
10 curiosità sui sogni che non conosci

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria

Le sfide del mondo di oggi sono sempre più serrate: conflitti internazionali, crisi energetiche e proteste per il riconoscimento dei propri diritti sono soltanto alcuni dei più grandi esempi con cui gli abitanti della società contemporanea hanno a che fare. Non tutta la partita della vita, tuttavia, si gioca nel segno della lotta e della […]