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La chiamano Green Fashion, ma non è raro sentirne parlare anche in termini di “eco fashion”, che non è poi una cosa così recente, diciamo che è una tendenza che va di moda a tempi alterni, ma che negli ultimi anni ha coinvolto tantissimi luxury brand interessati a praticare una moda che sia eco-sostenibile ed eco-compatibile. Correvano gli anni Novanta quanto i primi stilisti cominciarono a sperimentare con i primi tessuti eco-compatibili e con il riciclo creativo. Oggi non è poi una novità e le campagne per il riciclo degli indumenti sono ormai all’ordine del giorno.
Correva l’anno 1988 quando Martin Margiela mandò in passerella un abito realizzato con tessuti riciclati, seguito a ruota qualche anno dopo da Moschino, che lanciò un’intera linea di magliette con una frase simbolica in cui veniva chiesto ai consumatori di salvaguardare le acque dell’oceano. Insomma, la Green Fashion non è certo un fenomeno recente, anche se sicuramente adesso è decisamente più diffuso, con sperimentazioni che vanno ben oltre la nostra immaginazione, come il caso di Catherine Edouard Charlot che ha realizzato un abito da sera utilizzando ombrelli, e anche una collezione di accessori.
Quando invece non vengono utilizzati tessuti riciclati vengono usati materiali a basso impatto ambientale, come materie prime biologiche prive di pesticidi e coloranti tessili, di cui soprattutto negli ultimi tempi non si fa che parlare: non a caso sono anche i brand low cost a proporre intere collezioni per così dire “Green” e a veicolare la cultura del riciclo con campagne che consentono ai consumatori di ottenere dei buoni sconto.
Non sono tutti però gli stilisti e i brand che tentano di riprodurre la bellezza dei loro abiti con un occhio puntato sulle problematiche ambientali, e anche chi è legato alla causa non sempre riesce a utilizzare queste materie prime per intere collezioni, di solito si tratta di capsule collection o di alcuni pezzi. Giorgio Armani, ad esempio, sembra essere molto sensibile alle problematiche “green fashion”, così come Stella McCartney, che ha prodotto vari capi utilizzando materiali di riciclo, ma anche i brand e le catene low cost si danno da fare in tal senso. Tra questi c’è sicuramente il magnate svedese H&M, che da qualche anno porta avanti il progetto “Conscious Collection”, ma anche brand come Calzedonia e Intimissimi, con le loro campagne di riciclo si muovono in tal senso. Tra i grandi nomi della moda ci sono invece Gucci e Fendi.
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