Lavori a rischio in gravidanza, quali sono?

La donna in gravidanza è tutelata dalla legge italiana, perciò se il suo lavoro o l’ambiente lavorativo in cui svolge le sue mansioni presentano dei rischi per la gravidanza, questi devono essere opportunamente valutati e identificati al fine di garantire la sicurezza del feto e della mamma. Ma quali sono i lavori più a rischio in gravidanza e chi ne è responsabile? Innanzitutto deve essere il medico ginecologo, oltre che il datore di lavoro a valutare i rischi per la sicurezza e la salute delle donne lavoratrici incinte. In particolare, il datore di lavoro deve adottare tutte le misure necessarie affinché l’esposizione al rischio delle donne lavoratrici in gravidanza sia evitata, affidando alla donna altre mansioni se non si riesce ad eliminare il rischio.

In particolare, la donna in gravidanza può avere un lavoro a rischio se svolge mansioni pesanti e stressanti per lei. Tali lavori a rischio in gravidanza possono essere ad esempio quelli in cui la donna tende ed assumere posizioni scomode (come i lavori che obbligano a stare molto in piedi o sedute), le mansioni svolte in ambienti lavorativi sfavorevoli o potenzialmente pericolosi (troppo rumorosi, sporchi, troppo caldi o freddi, con pavimenti scivolosi o con spazi ristretti), i lavori che comportano il sollevamento di pesi o carichi pesanti, quelli con i turni di notte e i lavori che espongono la donna incinta a sostanze chimiche dannose o all’esposizione ad agenti biologici o radiazioni ionizzanti.

La donna in gravidanza con un lavoro a rischio, potrà quindi cambiare le proprie mansioni lavorative o avvalersi anche dell’astensione anticipata al lavoro. Naturalmente tutto ciò deve essere valutato accuratamente dalla gestante in corso di gravidanza, ma anche dopo il parto. Ad ogni modo, il congedo obbligatorio potrà essere anticipato a tre mesi prima del parto se sussistono problemi di salute per la gestante, per cui il datore di lavoro assieme al medico competente dichiara se sono presenti problemi per la salute della mamma e del bebè.

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Maternità anticipata: come fare domanda
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