Per baby talk (detto anche motherese o, in italiano, madrese) si intende il linguaggio con il quale gli adulti si rivolgono ai bambini per facilitare il processo di apprendimento delle parole e insegnare loro a parlare. Questa lingua tutta speciale ha due elementi che la contraddistinguono: la semplicità e la componente affettiva.
Più del dettaglio, nel motherese :
– gli adulti parlano più lentamente, enfatizzando le parole con l’intonazione e pronunciandole in modo chiaro;
– vengono usate poche parole, mirate per lo specifico contesto in cui vengono pronunciate: diversi studi hanno dimostrato che non occorre bombardare i bambini con centinaia di parole, ma sono sufficienti solo quelle richieste dal caso e pronunciate faccia a faccia;
– il lessico usato è semplice e ben articolato nella pronuncia per agevolare il riconoscimento delle singole parole;
– all’interno dei discorsi vengono usate frasi brevi, mai periodi troppo articolati con tante subordinate, e preferibilmente nell’ordine corretto (soggetto, verbo e eventuali complementi);
– vengono frequentemente poste domande al bambino, ripetendo le sue espressioni;
– la comunicazione verbale viene accompagnata da gestualità e mimica facciale per enfatizzare il significato della parola o il senso della frase.
Secondo una recente ricerca della Washington State University, a quanto pare, i genitori di sesso diverso tendono a rivolgersi in modo differente ai bambini. Lo studio si basa su un’indagine svolta su un campione di famiglie con bambini, dalla quale è emerso che, mentre le mamme usano più frequentemente e ampiamente il baby talk (come da definizione, appunto), i papà tendono a parlare ai piccoli come farebbero con un adulto. Analizzando i dati, inoltre, è stato evidenziato che le donne usano uno tono di voce più alto, cambiando frequentemente intonazione, mentre gli uomini parlano senza significative variazioni di volume e tono, indifferentemente rispetto all’interlocutore.
E allora, quale dei è quello giusto? La risposta è più semplice di quanto possiate pensare: entrambi. Secondo gli esperti, infatti, il baby talk usato dalle mamme è complementare rispetto al linguaggio usato dai papà ed entrambi sono utili e indispensabili al bambino ai fini dell’apprendimento e del corretto sviluppo del linguaggio.
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