12 cose da sapere, e che forse ancora non sapevate, sullo svezzamento del neonato

di cinziaR


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Lo svezzamento del neonato* nel modo e nel tempo più giusto richiede alcune conoscenze di base ma soprattutto saggezza.

*Il termine corretto da usare è Alimentazione complementare in quanto, nel primo anno di vita , il latte rimane l’alimento più importante. Comunque il termine è, tuttora, nell’uso comune per cui, in questo articolo lo useremo ancora.

Una ricerca statunitense dell’Università di Denver, in Colorado, ha dimostrato che uno svezzamento tardivo o troppo precoce dei bimbi, li espone al rischio di sviluppare diabete di tipo 1. Nella ricerca, pubblicata sulla rivista Jama Pediatrics, si spiega anche che uno svezzamento precoce, prima dei 4 mesi, raddoppia il rischio di sviluppare la malattia autoimmune, mentre quello tardivo triplica questa possibilità.

L’età raccomandata per lo svezzamento del neonato da parte della Organizzazione Mondiale della Sanità è dal 6 mese se il bambino è allattato esclusivamente al seno. Inoltre, dal 2008, raccomanda di introdurre tutti gli alimenti fin dall’inizio dello svezzamento del bambino, senza limitazioni, come in passato quando alcuni alimenti, per il timore di allergie, venivano introdotti tardivamente (ad esempio uovo, pomodoro, pesce, alcuni tipi di frutta).

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Alimentazione e svezzamento dei bambini: le cose da sapere

Il miglior alimento per i bambini deve essere quello che mangia tutta la famiglia, anzi lo svezzamento del neonato è l’occasione per tutta la famiglia di migliorare la propria alimentazione scegliendo una dieta mediterranea e facendo attenzione a quello che si mangia (ad esempio nello yogurt per lo svezzamento deve esserci yogurt e non conservanti, coloranti, dolcificanti, e aromi naturali e altre cose). Questo senza demonizzare gli alimenti per l’infanzia che, in varie situazioni, rappresentano, almeno all’inizio dello svezzamento una valida opzione. Soprattutto se i genitori non hanno tempo da dedicare alla cucina o se la “materia prima” non è affidabile come qualità.

 

12 consigli per un sano svezzamento dei bambini

  1. Tenete sempre il bambino a tavola con i genitori, non appena è in grado di stare seduto con minimo appoggio sul seggiolone o in braccio;
  2. Se possibile, preferite l’allattamento materno esclusivo fino al compimento dei sei mesi, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;
  3. Aspettate le richieste di cibo del bambino, di solito il tentativo di raggiungerlo con le mani o uno sguardo sostenuto ed eccitato;
  4. Soddisfate le sue richieste purché si tratti di cibo idoneo a giudizio dei genitori e, se avete dubbi, consultate il pediatra
  5. Smettete gli assaggi se il bambino smette di chiederli, o se il pasto della famiglia è finito. Questo vale sempre: mai forzare a mangiare!
  6. Non cambiate ritmi e durata dei pasti dei genitori: il bambino deve prendere il suo ritmo;
  7. L’allattamento materno prosegue a richiesta fin quando la mamma e il bambino saranno, entrambi, d’accordo a continuarlo;
  8. Ovviamente ogni regola ha le sue eccezioni, ogni bambino è diverso e lo svezzamento di ogni bambino va adattato alle sue caratteristiche e alle abitudini e ai ritmi della famiglia. Qui trovate delle ricette per lo svezzamento mese per mese.
  9. Permettete al bambino di toccare il cibo e di metterlo in bocca e , man mano che cresce, date alimenti a pezzi piccoli così che, dopo il 9 mese, quando acquisisce la capacità di afferrare gli oggetti opponendo il pollice all’indice, potrà prenderli da solo;
  10. Niente TV o smartphone a tavola;
  11. Mangiate sempre insieme al bambino e evitate di lasciare a portata di alimenti di dimensioni tali da poter causare, in caso di inalazione (quando il cibo va di traverso), soffocamento;
  12. Imparate la manovra antisoffocamento da corpo estraneo presso il vostro pediatra o presso le Pubbliche Assistenze o i consultori. Manovra che trovate anche sul sito dei pediatri liguri www.apel-pediatri.it e sul mio blog www.ferrandoalberto.blogspot.it

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