Adolescenti e autolesionismo, 5 segnali che un genitore non dovrebbe sottovalutare

di cinziaR


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Come fa un genitore di un figlio adolescente a capire che suo figlio mette in atto condotte autolesioniste? Ci sono alcuni segnali che non dovrebbe sottovalutare. Ecco quali sono e come accorgersi se nostro figlio si fa del male volontariamente.

Vestiti molto coprenti

Tra le condotte più eloquenti degli atti di autolesionismo in adolescenza ci sono proprio quelle che riguardano gli indumenti e il vestiario. I vestiti non appropriati alla stagione, come ad esempio camicie o magliette con le maniche lunghe in piena estate, pullover e gonne lunghe che spesso coprono anche mani e piedi, sono il primo campanello d’allarme che può farci intuire che qualcosa non va.

Ferite e macchie di sangue sui vestiti

Naturalmente, ferite, lividi o tagli non spiegabili sono un segnale abbastanza sospetto. Un adolescente in genere è infatti molto attento alla cura del suo corpo pertanto, se è spesso ferito, ha tagli sul corpo, si gratta fino a farsi del sangue e i suoi indumenti sono spesso macchiati di sangue, forse è il caso di drizzare le antenne.

Oggetti taglienti

Che fare se ci accorgiamo che un figlio adolescente ha dei tagli o delle ferite sospette? Ci accertiamo che non abbia anche rasoi, lamette, forbici, coltellini, aghi, pezzi di vetro o di metallo che non sono spiegabili nell’uso quotidiano. Il cutting adolescenziale autolesionista, infatti, così come il grattarsi fino a farsi male o l’inserirsi aghi in varie parti del corpo, richiedono anche il possesso di oggetti taglienti che, assieme a tutti gli altri segnali di autolesionismo, possono insospettire il genitore di un adolescente.

Isolamento adolescenziale

A parte, poi, controllare la quantità di tempo che vostro figlio trascorre in bagno, il suo grado di irritabilità (che però è sempre alto in molti adolescenti), la rabbia eccessiva è l’umore depresso, una delle variabili da considerare insieme con le altre viste sin qui, è la sua difficoltà nel fronteggiare le emozioni forti, isolandosi del tutto. Se di fronte ai problemi e alle sfide, vostro figlio si chiude e si arrabbia isolandosi con una certa dose di rifiuto ad affrontare la realtà, forse il suo autolesionismo potrebbe non essere manifesto ma nascosto e usato come forma di atteggiamento mentale consistente nel farsi volontariamente del male, punirsi o esacerbare la sofferenza.

Disegni, scritti e messaggi sui social

Infine, ma non per ultimo, anzi, forse per certi versi al primo posto di questa lista, sono proprio i messaggi subliminali che un adolescente lascia del suo autolesionismo, grazie ai suoi disegni, ai post sui social e alle sue pagine di diario. Senza invadere nè violare la privacy dell’adolescente, in quanto essere umano e per non rinforzare il suo dolore per il mondo esterno, possiamo supervisionare ad esempio la pagina Facebook o il suo telefono. Ciò deve però avvenire con cognizione di causa e dopo aver dialogato con i nostri figli circa la sofferenza che manifestano, qualora abbiano messo in atto le condotte autolesioniste adolescenziali di cui sopra.

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