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Bonus spesa 400 euro: a chi spetta e come richiederlo

Ancora poche settimane di attesa e il bonus spesa, previsto dalla Legge di bilancio, sarà finalmente disponibile per una gran fetta di italiani. Le famiglie potranno, infatti, a partire dal mese di luglio usufruire di una carta risparmio, che consentirà di acquistare generi alimentari di prima necessità. Un grande aiuto contro inflazione e rincari.

Scopriamo a chi è riservata e come utilizzarla.

Cosa prevede il bonus spesa 2023, destinatari e come richiederlo

I beneficiari del bonus spesa 2023 riceveranno una carta prepagata del valore di 382,50 euro da utilizzare presso gli esercizi convenzionati e riservata ai nuclei familiari con un reddito inferiore ai 15mila euro. Il primo pagamento dovrà essere effettuato entro il 15 settembre 2023, pena l’annullamento della carta.

A differenza di altri contributi, per richiedere il bonus spesa non bisognerà presentare alcuna domanda, come specificato dal decreto attuativo dello scorso 18 aprile. Sarà il Comune di appartenenza a inviare una lettera agli aventi diritto, con le indicazioni necessarie per ritirare la PostePay presso il più vicino ufficio di Poste Italiane.

A loro volta i comuni riceveranno dall’INPS entro l’11 giugno l’elenco dei beneficiari del contributo, che terrà conto delle scale di priorità previste dal decreto attuativo.

In particolare, il contributo spetterà prima di tutto alle famiglie da non meno di 3 componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009, poi ai nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005 e ai nuclei familiari composti da non meno di tre componenti. In ogni caso la priorità spetterà sempre a chi ha l’ISEE più basso.

La carta risparmio non spetterà a chi è già titolare di altre forme di sostegno come il Reddito di Cittadinanza, il l Reddito di inclusione o altre misure di inclusione sociale o sostegno alla povertà o nelle famiglie in cui almeno uno dei componenti sia percettore di NASPI, DIS-COLL, Indennità di mobilità; Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, Cassa integrazione guadagni-CIG e qualsiasi altra forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.

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