Dietro il volto sorridente e rassicurante della TV italiana si nascondeva un padre rigoroso ma affettuoso, un marito innamorato, un uomo pieno di contraddizioni e di umanità. A 101 anni dalla nascita di Mike Bongiorno, il figlio Nicolò apre la porta dei ricordi di famiglia, svelando un ritratto autentico e inedito del celebre conduttore.
“Tu sei il figlio di mezzo, quindi non conti”. A molti suonerebbe come una frase dura, ma Nicolò Bongiorno — regista e documentarista — ne sorride. Per lui era solo il modo ironico e un po’ brusco con cui papà Mike esprimeva il suo affetto.
In fondo, sapeva bene che ogni figlio ha il suo posto nel cuore dei genitori: “Il primo guida, l’ultimo viene coccolato, e noi di mezzo troviamo la nostra strada”.
Mike Bongiorno, simbolo della televisione italiana, era un uomo di vecchio stampo ma capace di gesti affettuosi: prendeva i figli in braccio, rideva con loro, e anche se non era tipo da colloqui scolastici — “quelli li gestiva mamma Daniela Zuccoli” —, non mancava mai alle recite o agli appuntamenti pubblici importanti. A tavola era severo, curioso, attento. Si informava sulla giornata dei figli “Era rigoroso e aveva aspettative alte”. E non mancava poi il tocco surreale: “Cenavamo con prodotti degli sponsor. Culatello, mele, vino, torte… e ovviamente prosciutto cotto Rovagnati”.
Con Nicolò il legame passava dallo sport: sci, tennis, lunghe conversazioni in seggiovia, una complicità fatta di gesti semplici e sinceri. Con il fratello Michele condivideva la passione per la musica, specie il jazz e il country che lo riportavano ai suoi anni americani. Leonardo, il più piccolo, fu invece il compagno di viaggi più maturo, a volte privilegiato nella quotidianità.
Mike sapeva essere ironico, perfino autoironico. Quando Fiorello iniziò a scherzare sulle sue celebri gaffe, lui seppe ridere di sé e farne un tratto distintivo. Era così anche nella vita: preoccupato che Nicolò diventasse “forbito” senza concretezza, lo chiamava scherzosamente “Zigeunerbaron” — il Barone Zingaro — ma non cercò mai di ostacolare le sue passioni.
L’amore tra Mike e Daniela Zuccoli — “una donna dallo spirito hippy e anticonvenzionale” — fu profondo, autentico, anche quando attraversarono una crisi, come accadde quando Nicolò aveva sei anni. Fu un momento passeggero, superato e rafforzato dalla nascita del terzogenito Leonardo.
Anche dopo la morte, Mike fu protagonista suo malgrado: il rapimento della sua salma, un episodio assurdo e doloroso, sconvolse la famiglia. Ma grazie a un parroco coraggioso, don Mauro Pozzi, e all’intervento delle forze dell’ordine, la bara fu restituita senza cedere a ricatti.
Il ricordo più toccante di Nicolò? “Due giorni prima della sua scomparsa, papà venne in ospedale a vedere mia figlia appena nata. Poco prima aveva detto a mia mamma: “Che bella sei quando prendi il sole”. Quel giorno ci siamo abbracciati per l’ultima volta”.
Dietro il successo di Sabrina Salerno, una storia personale fatta di riconoscimenti tardivi, gossip smentiti…
Un solo colore, infinite possibilità: la nuova eleganza passa dal look monocolore. In inverno, scegliere…
L’influenza stagionale 2025 è partita in anticipo: ecco cosa sta succedendo in Italia e perché…
Nel 2026 l’industria della cura professionale dei capelli raggiunge un nuovo livello: i composti alla…
Negli ultimi anni l’acido ialuronico è diventato uno degli ingredienti più amati nella cosmetica moderna.…
Un cambiamento storico nel palinsesto Mediaset per uno dei format più longevi e seguiti del…