Lello Arena, biografia, carriera, età, film, vita privata

di Redazione


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Chi è Lello Arena? Biografia e carriera del mitico attore partenopeo. Dove è nato, quanti anni ha, come è diventato famoso, quali film ha fatto, la televisione e il teatro. Vita privata: chi è la moglie, quanti figli ha.

Lello Arena

Il nome completo di Lello Arena è Raffaele Arena. Nasce a Napoli sotto il segno dello Scorpione, il 1° novembre del 1953, quindi ha 69 anni. È alto 1,68 m. All’età di 12 anni con la famiglia si trasferisce da Napoli a San Giorgio a Cremano. Più avanti racconterà di quel trasloco: “Sono appena dieci chilometri di distanza, ma nel primo periodo li ho maledetti, li ho accusati di egoismo, di volermi rovinare la vita, di volermi assassinare, da quello che consideravo il centro, mi portavano in periferia. E invece stavano costruendo il mio futuro, un futuro di passioni, ideali, cinema. Che non sarebbe mai stato possibile se non avessi avuto la possibilità di incontrare Massimo”. Il riferimento è a Massimo Troisi, incontrato quando aveva 13 anni.

Esordi e trio La Smorfia

Si dedica anima e corpo al teatro, proprio sotto la spinta di Troisi. Insieme a lui e altri amici, tra i quali Enzo Decaro, fonda il gruppo Rh-Negativo, che inaugura un nuovo tipo di teatro ispirato alla farsa napoletana e al cabaret.

Il gruppo si assottiglia nel 1977 e, intanto, cambia nome in I Saraceni e La Smorfia. Rimangono, oltre a Lello Arena, solo Troisi e Decaro. Il trio esordisce, grazie a un improvviso forfait di Leopoldo Mastelloni, al Teatro San Carlucico di Napoli, poi si esibisce al cabaret romano La Chanson e alla trasmissione in radio Cordialmente insieme.

Il trio La Smorfia
Il trio La Smorfia

Enzo Trapani e Giancarlo Magalli notano il trio, che esordisce in tv a Non Stop. La Smorfia approda anche a Luna Park, show del sabato sera, condotto da Pippo Baudo. Rimane attivo dal 1979 all’inizio degli anni Ottanta, con molti sketch. Lello Arena si fa notare nella gag de L’Annunciazione, nei panni dell’Arcangelo Gabriele: entra in scena e, in modo teatrale, dice “Annunciaziò annunciaziò“.

Cinema e Televisione

Arriviamo così al 1981, anno in cui Troisi lo chiama per interpretare il personaggio di Lello, amico invadente del protagonista Gaetano, nel film Ricomincio da Tre. Un anno dopo è protagonista assoluto del film di Lodovico Gasparini, No grazie il caffè mi rende nervoso. Questa pellicola, che diviene un cult, riceve grandi consensi.

Partecipa nello stesso anno come comparsa al mediometraggio Morto Troisi, viva Troisi!, in cui Troisi inscena la sua morte prematura, recitando nei panni dell’Angelo custode del defunto attore. Nel 1983 interpreta un ruolo importante in Scusate il ritardo (1983): riceve il David di Donatello per il miglior attore non protagonista.

Lello Arena è a fianco di grandi protagonisti del cinema italiano in diversi film, da Alberto Sordi a Carlo Verdone. Si cimenta anche nella regia e nella sceneggiatura con Chiari di Luna del 1988. Per la tv firma Il principe azzurro e, superato un periodo di inattività, torna sul grande schermo con Facciamo paradiso.

Conduce in tv, nel 1995 e nel 1996, Striscia la Notizia con Enzo Iacchetti. Su Canale 5 è protagonista della sit-com Quei due sopra il varano. Nel 1997 conduce con Elenoire Casalegno Scherzi a parte e affianca Mike Bongiorno a Viva Napoli.

Esce nel 1993 il suo libro I segreti del sacro papiro del sommo Urz. Si cimenta anche nel doppiaggio: nel 2003 dà voce a Pulcinella nel film di animazione Totò Sapore e la magica storia della pizza. Un anno dopo partecipa alla fiction su Luisa Sanfelice. Riceve nel 2009 il premio alla carriera Massimo Troisi. Nel 2018, trent’anni dopo il suo primo film, dirige gli Arteteca nella pellicola Finalmente Sposi. Tra le altre attività alle quali collabora, quella di sceneggiatore per storie a fumetti di Lupo Alberto e Topolino.

Vita privata

La moglie di Lello Arena è Francesca Taviani, figlia del regista Vittorio Taviani: dal loro legame è nato un figlio, Leonardo Arena.

Intervistato da Il Corriere del Mezzogiorno, Arena racconta su Troisi: “Lui è la mia spinta, la mia intransigenza: mi ha insegnato cose fondamentali che agiscono dentro di me. È difficile pensarlo come ”non esistente”“.

Quindi aggiunge: “Me le ricordo le porte in faccia, Massimo ne ha prese tantissime. Oggi è tutto un celebrare la sua genialità … ma all’inizio non lo hanno capito. Ricordo perfettamente i commenti da parte della cosiddetta classe dirigente del mondo dello spettacolo: ‘Ma chi è questo Troisi, ma che dice? Non si capisce una parola, che vuole fare? Dove vi avviate?’“.

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