Vladimir Luxuria: “Sono stata drogata a mia insaputa”

di Alice Marchese


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Nello studio di Bianca Berlinguer su Rai3 Vladimir Luxuria confessa uno spiacevole evento che l’ha vista protagonista. A Cartabianca, Luxuria afferma: “Ho il sospetto che alcuni anni fa qualcuno mi abbia messo un po’ di Ghb, la cosiddetta droga dello stupro, nel bicchiere a mia insaputa”:

Vladimir Luxuria: “Forse mi hanno drogata”

Durante la puntata di Cartabianca, si stava affrontando una discussione su questa sostanza, spesso usata proprio prima di una violenza sessuale. Ecco perché poi l’ospite del talk di Rai 3 ha lanciato un appello, chiedendo a tutti di “fare molta attenzione”.

In studio con la conduttrice c’era anche Simona Pichini, direttrice dell’Unità di FarmacoTossicologia analitica dell’Istituto Superiore di Sanità, che parlando della Ghb ha spiegato quale sia in realtà il vero scopo della cosiddetta “droga dello stupro” in ambito medico: “In medicina viene usato contro la narcolessia o per combattere la dipendenza dall’alcool”.
La conduttrice, poi, ha mandato in onda un servizio su questa sostanza, che sarebbe alla base del cosiddetto “chemsex”, sesso con uso di stupefacenti.

Cos’è la droga dello stupro

Gli arresti e i sequestri degli ultimi anni, inoltre, avrebbero evidenziato pure una crescita nel consumo di questa droga, che si compra su internet. “Ti disinibisce e ti lascia con poche capacità di reazione nel momento, però è proprio quello che viene cercato nelle serate dove viene utilizzato”, ha raccontato un uomo che consapevolmente e volontariamente ha scelto di assumere quella sostanza. E che però ha preferito restare anonimo.

Vladimir Luxuria si racconta

Durante un’intervista al Corriere della Sera, Vladimir Luxuria si è raccontata. Ha messo in evidenza alcuni aspetti della sua vita, affermando di essersi sentita donna da sempre, da quando ha cominciato a camminare. Alla domanda: “Il suo desiderio di essere una persona trans non è stato influenzato da un ambiente familiare, dalla sua educazione?”, ha risposto così.
“Niente di più falso. Io vengo da una famiglia tradizionale del Sud. Ho avuto un’educazione rigorosamente maschile. Avevo il fiocchetto azzurro. A carnevale mi vestivano da sceriffo. Ma ho Subito capito che ero un bambino diverso dai miei cugini, dai miei compagni di scuola. I vestiti da maschio li sentivo addosso come una camicia di forza. Invidiavo mia sorella Laura che poteva tirare i coriandoli vestita da spagnola”.

“A sedici anni ero in un bivio: volevo diventare me stessa”

“Ho scelto di diventare me stessa. La scelta è stata necessaria, prima di ogni cosa. Non volevo diventare depressa e malinconica. Non volevo che l’invidia per il sesso femminile si trasformasse in cattiveria, mi facesse diventare una persona peggiore. Dopo non è stata certo una passeggiata”.

E i suoi genitori?
“Non mi hanno mai picchiata né cacciata di casa, come è successo ad alcune mie amiche trans. Però prima che arrivassero a stare dalla mia parte è passato parecchio tempo. Ora è fantastico, sono diventati anche dei militanti”.

E quando era ragazzina come l’hanno presa?
“Male, mio padre soprattutto. Comunque all’inizio non si accorgevano di niente”.

Cosa vuol dire «non si accorgevano»?
“Forse non volevano accorgersene. Quando ero ragazzina io uscivo di casa con i vestiti di mia sorella dentro una busta di plastica e mi cambiavo dentro i bar o nelle cabine del telefono2.

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