Festa del papà, le poesie più belle

di francesca


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Inventare, comporre o recitare poesie per il nostro papà è un’idea davvero unica nel giorno della sua festa. Facciamogli sentire quanto gli vogliamo bene con poesie e coccole sonore per la Festa del papà.

Un papà per amico

Mi piace il mio papà
che a spasso se ne va
a fischiettar per campi
e a giocar coi lampi.
Mi guarda compiaciuto
e viene a darmi aiuto
per svolgere un questito
che ancor non ho capito.

Papà papà adorato
senti un po’ che cosa ho pensato:

Giaocar con me dovrai
senza stancarti mai!
In cambio io ti prometto
un fiume o un mare d’affetto

di Cinzia Rampino

 

Un papà unico

Anche se tu non lo sapevi
Io la tua festa aspettavo da mesi
Per farti il regalo più importante
di stare con te da piccino e da grande

Nei momenti belli e in quelli duri
Vincere assieme uniti e sicuri

Ricambiare così ciò che mi hai dato
In ogni giorno che mi hai amato.

Caro papà voglio dirti una cosa
Tu sei la persona più preziosa

Quando a lavoro te ne vai
Vorrei che non mi lasciassi mai!

Io vorrei stare sempre con te
Averti tutto, tutto per me.

Quando io e te ci mettiamo a giocare
Creiamo avventure planetarie

E quando tu mi tieni la mano
Io sono più forte di un marziano.

Festeggio con te questo giorno importante
E ti regalo il mio cuore gigante.

Caro Papà mentre sto qua a guardarti
Ti dico che se non ci fossi…
BISOGNEREBBE INVENTARTI!

di Cinzia Rampino

Cos’è un Papà

Il papà non è solo
l’amico delle capriole sul letto grande
Non è solamente l’albero al quale mi arrampico
come un piccolo orso
non è soltanto chi tende con me l’aquilone nel cielo.
Il papà è il sorriso discreto che fa finta di niente
è l’ombra buona della grande quercia
è la mano sicura che mi conduce nel prato
e oltre la siepe.

di L.Musacchio

Sei nel mio cuore

Se sei arrabbiato
perché nel traffico ti sei stancato,
caro papà riprendi fiato:
il mondo è bello ma un po’ affollato.
Caro papà se sei un po’ teso
ed il lavoro ti sembra un peso,
tu pensa sempre: sei nel mio cuore,
ti voglio bene a tutte le ore.

Il Principe

Arriva un Principe
con un cavallo bianco:
viene da lontano
e sembra molto stanco.
Al posto della spada
c’è l’ombrello

e c’è il cappotto
al posto del mantello;

però a guardarci bene
il cavallo non ce l’ha,
io gli corro incontro
e gli dico: “Ciao papà!”

Auguri papà

Bentornato dal lavoro
mio caro e buon papà.
Sulla via ti aspettavo
con un poco di ansietà.

Tu sei stanco, paparino
tutto il giorno hai faticato
per vestirmi e darmi il cibo,
per mandarmi ben calzato.

Vorrei tanto ricambiare
la fatica del tuo giorno
e per questo che con ansia
aspetto il tuo ritorno.
Ma tu sai che son piccino
Lavorare ancor non so
In compenso, papà caro,
prendi i baci che ti do.

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