I peperoncini più piccanti del mondo e le loro proprietà [FOTO]

di cinziaR


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

[dcgallery code=’fotogallery.donnaclick.it_post_361621′] Di tante forme e colori, accattivanti e invitanti, i peperoncini più piccanti del mondo qualche volta fanno persino paura, dal momento che ne esistono varietà che potrebbero uccidere!

Ma quali sono i peperoncini più piccanti del mondo? E quali sono le loro proprietà? Eccone una lista, dai più piccanti ai più amati!

In testa a tutti c’è il peperoncino Carolina Reaper, originario del Sud Carolina. Il frutto maturo è rosso intenso e ha un sapore fruttato e dolce con sfumature di cioccolato e cannella. Nel 2013 è stato dichiarato il peperoncino più piccante al mondo. Se consideriamo che la capsaicina pura misura 16.000.000 SHU (le Scoville Heat Units che misurano la piccantezza) e che il Carolina Reaper ne contiene fino a 1.500.300 SHU, si può ben immaginare quanto prorompente sia la sua piccantezza! Da esso si ricava infatti anche un potente spray al peperoncino, altamente urticante, che viene utilizzato dalla polizia.

Il Trinidad Moruga Scorpion, originario del Trinidad & Tobago (Caraibi), è considerato il secondo peperoncino più piccante del mondo con una piccantezza poderosa: raggiunge 1.400.000 SHU! Al terzo posto, il Naga Viper è stato creato in una serra da un’agricoltore in Inghilterra incrociando due varietà di peperoncino e ha circa 1.300.000 SHU.

Quarto il Bhut Jolokia, originario e coltivato in India, conosciuto anche come “Ghost Pepper“: vanta fino a un massimo di 1.041.000 SHU. All’interno di questa varietà di peperoncino si trovano anche molti carotenoidi e provitamine, che sono validi alleati nella lotto contro i radicali liberi e quindi l’invecchiamento. Tale proprietà antiossidante è possibile anche grazie alla presenza di flavonoidi, derivati della clorofilla e acidi fenolici. Sono presenti infine buone quantità di potassio, fibre e acqua.

Quinto posto tra i peperoncini più piccanti del mondo per il Seven Pod, che proviene anch’esso dal Trinidad & Tobago. I frutti a maturazione completa sono simili ad una pallina da ping pong e di colore rosso intenso. “7 Pod” significa “7 frutti”, perchè si dice che, per via della sua incredibile piccantezza, servano 7 frutti di altre varietà di peperoncino comune per raggiungerlo. Ha fino a 1.030.000 SHU.

Seguono gli amatissimi peperoncini Habanero, appartenenti alla famiglia Capsicum chinense. Il loro profumo e aroma sono inconfondibili e anche gli esperti sono d’accordo: la piccantezza unita all’inconfondibile aroma, accostato spesso a quello dell’albicocca, li hanno resi noti e amati in tutto il mondo.

Per citare i peperoncini più conosciuti: l’Habanero Red Savina, di colore rosso vivo, ha tra 350.000 a 850.000 SHU; l’Habanero Chocolate, originario della Giamaica, così chiamato in quanto di un rosso scuro marrone simile al cioccolato, ha fino a 300.000 SHU; l’Habanero Orange è simile ad una lanternina arancione e l’Habanero Blanco ha un inaspettato colore bianco.

Abbastanza piccanti sono poi il peperoncino Scotch Bonnet, che prende il nome dal “basco scozzese” di cui ricorda la forma, e il Tabasco, un peperoncino molto speziato noto soprattutto grazie alla sua omonima salsa di tabasco.

Più leggeri e non esageratamente piccanti sono i messicani Jalapeno, con 2500 o massimo 10000 SHU, adatti a quasi tutti i palati e versatili per tanti usi in cucina. I peperoncini Jalapeno sono anche considerati peperoncini afrodisiaci e i messicani li mangiano davvero in tantissimi modi: jalapeno sottaceto, ripieni, e affumicati nel ben noto chipotle. Sono tra i peperoncini divenuti più noti anche in Europa.

Molto utilizzato in cucina, data la sua piccantezza lieve, è anche il peperoncino di Cayenne. Il suo nome deriva dalla città di Cayenne, nell’America centrale. Viene usato principalmente macinato e poi essiccato o tostato in forno, diventando il celebre pepe di Cayenne, ricco di potassio, calcio, beta carotene, vitamine A, C ed E e capsaicina.

Ma, visto che anche noi italiani amiamo il cibo piccante, vi starete chiedendo: a che posto in classifica è il nostro peperoncino italiano?

Ebbene, in Italia coltiviamo squisite specie di peperoncini piccanti di piccantezza media, come il Peperoncino Calabrese e il Bacio di Satana. Con circa 30.000 SHU non sarà da Guinnes dei primati, ma certo anche il Peperoncino Calabrese fa sudare e lacrimare! Esso non comprende un’unica varietà ma tante: dal calabrese tondo al ciliegino e al Corno di Calabria, definito anche come peperoncino di Soverato, fino al Diavolicchio, conosciuto anche come peperoncino calabrese a mazzetti. Consumato crudo, viene impiegato anche nella lavorazione di insaccati piccanti tipici della Calabria quali, la ‘nduja, la salsiccia calabrese, la soppressata calabrese e la spianata calabra.

Il Bacio di Satana, varietà proveniente dall’Abruzzo, ha una pianta molto bella che produce peperoncini di 2,5 – 4 cm circa. I frutti, a maturazione completata, diventano di colore rosso scuro e perdono parte della loro piccantezza, mentre i semi, molto abbondanti, diventano duri. La piccantezza è medio alta e dipende dal grado di maturazione: è più avvertibile nei peperoncini ancora non completamente maturi. Una tipica ricetta è di farcirli con tonno e capperi e conservarli sottolio.

Proprietà dei peperoncini più piccanti al mondo

Le proprietà del peperoncino sono tantissime: analgesiche, anti-batteriche, anti-cancerogene. I peperoncini possono ridurre il colesterolo cattivo in persone che soffrono di obesità. Inoltre, grazie alla capsaicina contenuta, i peperoncini piccanti rinvigoriscono il sistema cardio-circolatorio, aumentano il metabolismo e fanno bruciare i grassi nel corpo. Insomma, se non si esagera sono un toccasana!

Con pochissime calorie, i peperoncini visti fin qui, come i Naga, gli Habanero e i nostrani peperoncini calabresi, sono anche poveri di proteine e lipidi. L’elemento che li caratterizza è la capsaicina, dalle molte proprietà antinfiammatorie, analgesiche ed energizzanti. Questo elemento, però, fa sì che il peperoncino debba essere evitato dalle donne in stato di gravidanza o durante l’allattamento o da persone che soffrono di ulcera, gastrite, colon irritabile, reflusso gastroesofageo o emorroidi.

Il peperoncino è ricco di vitamine A e C, che vengono assorbite dall’organismo al meglio se il peperoncino è consumato crudo. Data la loro piccantezza, però, è possibile utilizzarli cotti, anche perché così può essere eliminata la buccia che potrebbe essere poco digeribile. Attenzione però, perchè, ingerirne troppi, specie per le tipologie più piccanti, può mandare letteralmente in tilt il nostro organismo, aggredendo lo stomaco in maniera irreversibile e causando attacchi di cuore dovuti all’aumento della pressione!

Leggi anche:

Varietà di peperoncini più coltivate

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria