La situazione in Ucraina degenera ogni giorno sempre di più e l’obiettivo principale è quello di stare al sicuro il più possibile. Dunque corsa al bunker per cercare di proteggersi e di proteggere i propri cari. Ma che cibo portare come scorte ? Scopriamolo insieme.
Se ci troviamo in un bunker antiatomico, le nostre risorse saranno facilmente ridotte sia per le condizioni circostanti, sia per la limitata libera circolazione di aria fresca. Questa potrebbe essere contaminata da un attacco biologico, chimico o appunto nucleare. Bisogna quindi essere certi che il bunker antiatomico abbia un sistema di filtraggio dell’aria funzionante ed efficace, a prova di arma di distruzione di massa (ed eventuali rischi di contaminazione).
Indispensabile, poi, portare con noi acqua e anche cibo. La scelta di quest’ultimo va fatta però in maniera oculata, per evitare di essere circondati di materiale deperibile che nel corso del tempo possa tramutarsi in pericolosa spazzatura inutilizzabile e magari non smaltibile. In tal senso sono utilissimi i consigli del Governo USA risalenti al 1955 (amministrazione Eisenhower) e al 1962 (amministrazione Kennedy). Entrambe fornirono un “kit ideale” per chi si trova in un bunker atomico.
Passano gli anni, ma quei consigli sono preziosissimi. Ci sono alimenti la cui durata può raggiungere e superare l’anno, qualora si ritenga di doversi rifugiare nel bunker antiatomico per un lasso di tempo cospicuo ma non troppo.
Una fonte di proteine che potrebbe fare al caso nostro, per circa un anno, è la carne essiccata. Durata simile anche per caramelle, gelatine e cioccolato fondente. Non il massimo della dieta, ma potrebbero aiutarci nell’apporto di zuccheri.
Altri alimenti, però, sono ancora più indicati per la loro durata più estesa. E, in certi casi, addirittura illimitata. Fagioli e lenticchie, per esempio, se correttamente conservati possono durare davvero tanto. Stessa possibile durata anche per il riso bianco, purché si trovi in confezioni sottovuoto.
Anche gli ortaggi, zuppe, legumi, verdure, frutta e addirittura carne in confezioni di latta. Le famose “conserve della nonna“, come lo stesso Governo Usa le definì. Ebbene, è tutto vero: nel nostro bunker antiatomico tali alimenti possono resistere fino a cinque anni. Fanno eccezione quelli più acidi, come frutta o pomodori: in tal caso è meglio lasciar perdere se è trascorso più di un anno e mezzo. Cinque anni anche per una crema dolce e super energetica, poco diffusa in Italia, ma che potrebbe essere riscoperta: il burro di arachidi.
E’ possibile portare alimenti sicuramente più salutari, come il miele. O il latte in polvere, che però (come il riso) bisogna conservare con grande cura. E occhio anche al caffè solubile, che la maggior parte degli italiani detesta ma che conservato in freezer sostanzialmente non scade. E con latte, caffè e alcool a volontà, quantomeno mattina e sera potranno scorrere più agevolmente.
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