Cane disobbediente, i consigli dell’educatore

di Cinzia Rampino


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Perché il mio cane a volte disobbedisce?

Esistono tipologie di cani che sono, in relazione al loro carattere e alla loro personalità, poco inclini all’obbedienza. In questi casi, l’impegno del proprietario dovrà essere maggiore e più convincente, sia in termini motivazionali che relazionali.

Anche il cane che ha intrapreso un buon percorso educativo può in certe situazioni rivelarsi poco obbediente e dunque trasgredire regole e comandi. Di fatto, i COMANDI DI BASE (SEDUTO! TERRA! VIENI! LASCIA! NO! …), anche se acquisiti durante un percorso educativo, potrebbero più avanti, in reali situazioni urbane, non venire eseguiti.

I motivi per cui un cane non risponde ad un nostro comando o si dimostria poco incline all’obbedienza, possono essere molteplici, eccone alcuni esempi:

  • L’atteggiamento con cui rivolgiamo la richiesta al cane potrebbe risultare scorretta o mettere il cane in difficoltà (postura, tono della voce, segnali del corpo).
  • Subisce l’attrattiva di uno stimolo che rende più motivante quello che intende fare rispetto a quanto gli stiamo chiedendo.
  • Il suo livello di arousal (stato di attivazione/eccitazione) potrebbe essere in quel momento troppo alto o, al limite, troppo basso.
  • Potrebbe non condividere l’utilità di quanto gli stiamo chiedendo e quindi non ritenerlo conveniente.

Quali sono le cose da evitare se il cane non risponde al comando SEDUTO?

In una situazione di disturbo ambientale, stato di eccitazione del cane o in cui noi siamo impegnati in tutt’altro, il comando SEDUTO! può essere completamente ignorato dal nostro amico a 4 zampe che dunque prosegue nelle sue attività (saltare, mordicchiare e quant’altro).

Questo succede spesso anche quando il cane conosce il comando, ma considera, per vari motivi, non conveniente seguirlo.

L’errore più grande consiste nel ripetere il comando con un tono molto alto e una postura autoritaria. Agendo in questo modo non si apre una via comunicativa e relazionale e non si ottiene nemmeno la sua attenzione, la prima condizione necessaria per ottenere una risposta.

Strillargli sul muso in maniera nervosa può sortire un effetto di stress cui il cane risponde aumentando il suo livello di eccitazione e non di concentrazione. Inoltre, il comando va dato una sola volta quando l’attenzione del cane è concentrata su di noi. Il ripetere il comando in maniera continuata ne vanifica la valenza.

Michele Raffaelli.
Dottore in Scienze del Comportamento Animale.
Educatore Cinofilo e Consulente Comportamentale.
Responsabile Education PetPRO.
www.petpro.it

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