Sono più di 45mila le donne che in Italia vivono con una diagnosi di tumore al seno metastatico. Un numero in costante aumento grazie ai progressi nel campo delle terapie innovative. Non solo la sopravvivenza nei sottogruppi più complessi, come quello del tumore ‘triplo negativo’, è in crescita, ma anche le prospettive per le pazienti stanno migliorando.
Le buone notizie arrivano dalla ricerca scientifica, che è stata protagonista durante il convegno organizzato a Roma dall’Associazione Italiana Gruppi Oncologici Multidisciplinari (Aigom). L’evento, in occasione della Giornata Mondiale sul Tumore Mammario Metastatico, ha visto la partecipazione delle principali associazioni di pazienti e della comunità scientifica. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha inviato un messaggio di supporto per sottolineare l’importanza di questa battaglia.
La presidente di Aigom, Stefania Gori, ha spiegato che cinque punti chiave sono stati individuati durante il convegno, con l’aiuto delle associazioni rappresentative come Europa Donna. Tra le priorità emergono l’istituzione di un percorso specifico nelle Breast Unit per le pazienti con tumore metastatico e la creazione di un database che raccolga tutti gli studi clinici attivi in Italia, con il supporto del Ministero della Salute.
Una delle questioni cruciali riguarda il supporto psicologico alle pazienti oncologiche. Nonostante la necessità di professionisti come psico-oncologi e psichiatri, non sempre questi sono facilmente accessibili. “È fondamentale inserire questi professionisti nei gruppi multidisciplinari delle Breast Unit”, ha aggiunto Gori. Il benessere psicologico è una componente essenziale per le pazienti e le loro famiglie.
Tra le altre proposte, c’è la richiesta di un accesso più rapido ai farmaci innovativi e a quelli con estensione di indicazione. Spesso, infatti, i farmaci approvati a livello europeo non sono subito disponibili in Italia. Questo ritardo può rappresentare un ostacolo significativo per le pazienti, soprattutto quando le soluzioni terapeutiche standard non sono più efficaci.
Un altro punto discusso è la necessità di snellire le procedure per l’accertamento dell’invalidità civile per le pazienti oncologiche in stadio IV. La burocrazia, infatti, può diventare un ulteriore fardello per chi già affronta la malattia. Un processo più rapido consentirebbe alle pazienti di accedere in tempi più brevi ai benefici necessari.
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