Protezione solare a 360°: regole per ottimizzare gli effetti del sole sulla pelle

di francesca


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Il sole è una stella ad idrogeno, così energeticamente potente perché sede di reazioni termonucleari.

Immaginiamo allora cosa più fare alla nostra pelle.

Ci sono poche cose da sapere, utili per sopravvivere sotto questo caldo torrido e per avere una pelle invidiabile.

Quando e dove prendere il sole

L’irradiazione aumenta a livello dell’equatore, quindi, attente se partite per viaggi esotici. Se invece siete rimaste in Italia, dovete sapere che avete già preso una bella quantità di energia, infatti il periodo di maggior irradiamento alle nostre latitudini è Aprile-Ottobre.
Nello specifico, le ore più pericolose sono quelle centrali del giorno.

A cosa dobbiamo fare attenzione?

Avrete sicuramente sentito parlare di ozono. Questo più o meno fantomatico strato al di sopra della nostra testa ha come compito di fare da filtro alla radiazione solare. Messo in difficoltà dall’inquinamento atmosferico, riesce a gran fatica a svolgere il suo compito di filtro permettendo il passaggio più o meno copioso di raggi UVA, UVB, della luce visibile, di infrarossi e di onde radio. Quello che maggiormente interessa la salute della nostra pelle è nello schema di seguito che rappresenta la quantità di raggi  UVA e UVB che arrivano durante il giorno. Quindi la massima irradiazione è raggiunta a mezzogiorno e mentre gli UVA seguono le variazioni della luce visibile, gli UVB hanno espressione massima allo zenit.
Ovviamente anche l’altitudine influisce, l’irradiazione aumenta del 12-15% ogni 1000 metri. Prestate quindi attenzione se la meta della vostra villeggiatura è la montagna.

E quando poi, vi lamenterete di una giornata di pioggia, ricordatevi che proprio grazie alle nuvole, in Europa l’irradiazione è ridotta mediamente del 40%. Queste condizioni atmosferiche però non bloccano il passaggio dei raggi UVA che sono certamente meno energetici, ma i più abbondanti e che non vengono bloccati nemmeno dai vetri delle nostre case e dei nostri uffici.

Gli effetti desiderati dei raggi UVA e UVB?

Gli UVA a breve termine ci regalano la pigmentazione cutanea perché stimolano la genesi della melanina e gli UVB contribuiscono alla tintarella estiva.

Il retro della medaglia però…

A breve termine gli UVA garantiscono le intolleranze solari, mentre con il passare del tempo e l’accumulo del loro effetto generano alterazioni del DNA cellulare e radicali liberi che danno inizio all’invecchiamento cutaneo per la distruzione delle fibre collagene ed elastiche.
L’eritema è a carico degli UVB che con il passare del tempo favoriscono l’invecchiamento e l’inspessimento della cute.
A tutto questo si aggiungono gli infarossi che ne potenziano gli effetti nocivi.

Siete abbastanza spaventate? Ci sono però soluzioni per combattere questi agenti nocivi. In primis, ci viene fornito dalla natura, la variazione del fototipo in seguito ad esposizione solare, la sintesi di melanina che viene trasportata nelle cellule superficiali della cute protegge parzialmente il DNA delle cellule anche se è insufficiente per prevenire le manifestazioni indotte dal sole quali invecchiamento cutaneo e sviluppo di tumori cutanei.

Quindi, è importante imparare a usare filtri fisici, come indumenti dai colori scuri, che proteggono due volte più di quelli chiari sia da raggi UV che dal visibile. Gli indumenti bianchi invece proteggono dal calore perché filtrano gli infrarossi. Ricordate, un indumento umido scherma meno gli UV rispetto ad un indumento secco.

Alla prossima puntata. Vi parlerò di fotoprotezione esterna.

Dott.ssa Lia Lavagno

Laureata in Medicina e Chirurgia con lode, consegue la Specializzazione in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l’Università di Pavia. Durante il corso di Specializzazione si forma presso strutture all’avanguardia in Italia, come l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e all’estero presso l’Ospedale MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas (USA). Consegue il Master di secondo livello in Clinica Linfologica, Chirurgia dei Linfatici e Microchirurgia dell’Università degli Studi di Genova. Autrice di numerose pubblicazioni tra articoli scientifici e capitoli di trattati di Chirurgia Plastica e di Laser Terapia, è docente del corso di perfezionamento “Tecnologia e Metodologia Clinica dei Laser in Chirurgia”, presso l’Università degli Studi di Genova. Il suo percorso formativo e le capacità chirurgiche la rendono un Chirurgo Plastico esperto delle procedure di rimodellamento del viso e del corpo e delle tecnologie laser. Il suo costante impegno lavorativo è basato sull’attenzione alle caratteristiche di ogni paziente per una costante ricerca di un aspetto naturale e di un consapevole benessere.



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