La sala della Clinica del Mediterraneo, a Ragusa, è un mosaico di volti, sorrisi trattenuti e qualche lacrima che scappa. Non è una giornata qualunque: si celebra la vita, una parola che riempie l’aria e si riflette negli occhi di chi è seduto in prima fila. Davide Caccamo, amministratore unico della clinica, e Giuseppe Spadaro, direttore generale di Coop – Gruppo Radenza, sono lì, davanti a microfoni e telecamere, per raccontare una storia che va oltre i numeri. È il bilancio della prima edizione di “Un Regalo per la Vita”, un progetto che ha acceso una luce per chi, dopo anni di attese e delusioni, sognava di diventare genitore. E quel sogno, per tre coppie, oggi ha un nome, un volto, un battito.
Tutto inizia nel novembre 2023, quando la Clinica del Mediterraneo e Coop Gruppo Radenza uniscono le forze per un’iniziativa unica. L’obiettivo? Offrire a 30 coppie un accesso gratuito alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), un trattamento che, con un costo medio di circa 4.000 euro, non tutti possono permettersi. “Chi quel trattamento non avrebbe potuto sostenerlo in autonomia, ha ricevuto un dono per la vita,” spiega Giovanni Bracchitta, ginecologo e responsabile del Centro PMA della clinica. La selezione è rigorosa: età sotto i 45 anni, un Isee che rispetta le linee guida ministeriali e una valutazione medica che esclude casi complessi, come gravi endometriosi o problemi di qualità ovocitaria e spermatica. Delle 30 coppie accolte, 26 sono arrivate al trasferimento embrionale. E tre di loro, oggi, stringono tra le braccia i loro bambini.
Tra i numeri spicca una storia che commuove. Una mamma, con il piccolo Lorenzo in braccio, racconta il suo viaggio: 11 anni di tentativi, speranze infrante e una rassegnazione “di testa, ma non di cuore”. “Mi dicevo che non avevo fatto nulla di male per non avere questa gioia,” confida, la voce incrinata dall’emozione. Poi, per caso, scopre l’iniziativa. Compila il modulo online senza troppe aspettative. A febbraio 2024, la chiamata: “Eravamo stati selezionati per iniziare il percorso.” Il 23 maggio, il test di gravidanza è positivo. “Lui non ha capito nulla,” ride, indicando il marito, che ancora incredulo aggiunge: “È lui, è il nostro.” Il 4 giugno, la prima ecografia rivela un cuoricino che batte. “Lo stringo ora tra le mie braccia, ma è ancora un sogno,” conclude lei. Lorenzo, come San Lorenzo, protettore dei sogni, è il simbolo di una vittoria condivisa.
Il progetto non è solo una questione di numeri o procedure. È un viaggio umano. “Fai il primo passo verso la felicità,” recita il claim della campagna, invitando le coppie a candidarsi tramite il sito dedicato. Dopo una valutazione gratuita, начинается un percorso fatto di esami complessi – dalla genetica all’assetto metabolico – e trattamenti che variano dal primo livello (stimolazione ormonale leggera e inseminazione) al secondo (recupero ovocitario in sala operatoria e fecondazione in laboratorio). “Ogni gravidanza ottenuta è una vittoria condivisa,” sottolinea Bracchitta. “Nella procreazione assistita si raggiungono risultati facendo squadra.” E la squadra non si ferma: nella banca criogenica ci sono ancora embrioni da trasferire, e per le altre coppie la speranza resta viva.
“Siamo commossi e orgogliosi,” dice Davide Caccamo, che da padre sente il peso e la bellezza di questi risultati. “Dietro ogni cifra c’è una storia, una battaglia di attese, paure e determinazione.” Giuseppe Spadaro aggiunge: “Coop non è solo una realtà commerciale, ma un attore sul territorio. Sostenere questo progetto significa lasciare un’impronta che va oltre il dato economico.” E l’impronta si allarga: la seconda edizione è già in cantiere. Ad aprile partirà la selezione per 40 nuove coppie, con il sostegno riconfermato da Coop. Danilo Radenza, a nome della famiglia, parla di “un’emozione che trasforma la speranza in vita.” Un applauso lungo e caldo chiude la conferenza, un abbraccio collettivo a tre nuove vite che sono anche un regalo per tutti noi.
Non è solo una storia di nascite, ma di un modo nuovo di intendere la responsabilità sociale. Coop investe nel sociale, la Clinica del Mediterraneo mette competenza e cuore. Il risultato è un successo che rispetta la media nazionale del 10% per la PMA, senza alimentare false illusioni. “Vedere i risultati è una soddisfazione di cui vado fiero,” dice Caccamo. Per Spadaro, è “una conquista dal punto di vista umano.” E mentre Lorenzo dorme tra le braccia della sua mamma, il messaggio è chiaro: la speranza, quando è sostenuta, può cambiare tutto.
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