Ilaria Sula
Oggi, lunedì 7 aprile, la città di Terni si è fermata per rendere omaggio a Ilaria Sula, la giovane studentessa di 22 anni brutalmente assassinata dall’ex fidanzato Mark Antony Samson. Un corteo di migliaia di persone ha accompagnato il suo feretro in un silenzio carico di dolore, mentre a Roma le indagini sul caso prendono una svolta significativa: la madre del killer, Nors Man Lapaz, ha confessato di aver aiutato il figlio a ripulire la scena del crimine, finendo indagata per concorso in occultamento di cadavere.
Oggi, alle 14:00, Terni si è raccolta attorno alla famiglia di Ilaria Sula per l’ultimo saluto. Il corteo funebre è partito dall’abitazione di viale dello Stadio, dove la giovane viveva con i genitori prima di trasferirsi a Roma per studiare Statistica alla Sapienza. Circa 3.000 persone – familiari, amici, colleghi universitari e cittadini comuni – hanno camminato verso il cimitero comunale, dove si è svolta una breve cerimonia di rito islamico, in linea con le tradizioni della famiglia di origini albanesi. Palloncini bianchi e rossi sono stati liberati in cielo, simbolo di un addio che ha unito una comunità intera. Il sindaco Stefano Bandecchi ha proclamato il lutto cittadino, con bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici e un invito a sospendere ogni attività in segno di rispetto. “Grazie a tutta la città, al sindaco, alle forze dell’ordine e a tutti per la solidarietà verso la mia famiglia,” ha dichiarato il padre, Flamur Sula, visibilmente commosso.
Ilaria Sula è scomparsa il 25 marzo scorso dalla sua casa romana nel quartiere Furio Camillo. Il suo corpo è stato ritrovato una settimana dopo, il 2 aprile, in un dirupo vicino a Capranica Prenestina, chiuso in una valigia. A condurre la polizia sul posto è stato lo stesso Mark Samson, 23enne di origini filippine e studente di Architettura, che ha confessato il delitto dopo un lungo interrogatorio. Secondo l’autopsia, eseguita presso l’Istituto di Medicina Legale della Sapienza, Ilaria è stata colpita da tre coltellate al collo, una delle quali letale per uno shock emorragico. Il gip di Roma, Antonella Minunni, nell’ordinanza di custodia cautelare ha descritto l’aggressione come “brutale” e compiuta “mediante l’utilizzo di un coltello da cucina” da “una persona di cui lei si fidava”. Samson, arrestato con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, avrebbe agito in un “raptus di rabbia incontrollato”, mostrando “un quadro di inumanità e insensibilità”, come sottolineato dal giudice.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, hanno preso una piega inaspettata con il coinvolgimento della madre di Samson, Nors Man Lapaz. Interrogata il 7 aprile negli uffici della Squadra Mobile di Roma, la donna ha ammesso: “Ho aiutato mio figlio Mark a ripulire dal sangue la scena del crimine”. Secondo gli inquirenti, il delitto è avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano, dove Samson viveva con i genitori. Nors, presente al momento dell’omicidio, avrebbe visto il corpo senza vita di Ilaria nella camera da letto del figlio e lo avrebbe aiutato a cancellare le tracce, ripulendo la stanza e contribuendo a occultare il cadavere. La donna è ora formalmente indagata per concorso in occultamento di cadavere, e gli investigatori stanno valutando se emettere un provvedimento restrittivo nei suoi confronti. La posizione del padre, Rik Samson, resta al momento sotto esame, sebbene il 23enne abbia insistito di “aver fatto tutto da solo”.
Mark Samson, trasferito nel carcere di Regina Coeli, ha fornito agli inquirenti una versione parziale dei fatti. Durante l’interrogatorio del 4 aprile, durato sei ore, ha dichiarato: “L’ho uccisa per gelosia, ma l’amavo,” negando però la premeditazione: “Ho avuto un raptus, ho agito di impulso”. Il giovane ha raccontato di aver usato un coltello da cucina, portato in camera per la colazione, dopo aver visto un messaggio sul telefono di Ilaria da parte di un altro ragazzo. L’arma, insieme al cellulare della vittima e agli stracci usati per pulire, sarebbe stata gettata in un cassonetto del quartiere Africano, ma non è ancora stata ritrovata. La difesa di Samson, rappresentata dal suo avvocato, ha annunciato l’intenzione di richiedere una perizia psichiatrica per valutare lo stato mentale del 23enne al momento del delitto, un elemento che potrebbe influire sull’iter processuale.
Il femminicidio di Ilaria Sula è il terzo in pochi mesi in Umbria e si aggiunge alla tragica lista di donne uccise in Italia nel 2025, circa 15 solo nei primi mesi dell’anno. A Terni, striscioni come “Per Ilaria e per tutte le altre vittime. Basta violenza sulle donne” sono apparsi davanti alla casa della giovane e sugli spalti della Curva Est della Ternana. La madre, Gezime Sula, straziata dal dolore, ha gridato durante il corteo: “Avrà giustizia”.
Associazioni contro la violenza di genere, come Terni Donne, hanno organizzato fiaccolate e sit-in, chiedendo misure più incisive per proteggere le donne. “La violenza contro le donne è un’emergenza sociale che non possiamo più ignorare,” ha dichiarato un rappresentante della Regione Umbria, annunciando il potenziamento dei centri antiviolenza e progetti educativi nelle scuole.
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