Nel suo messaggio letto al termine del funerale di Giulia Cecchettin nella Basilica di Padova, il padre della ragazza, Gino, ha citato una poesia del poeta libanese Khalil Gibran (1883-1931).
“Vi voglio leggere una poesia di Gibran – ha detto Gino Cecchettin – che credo possa dare una reale rappresentazione di come bisognerebbe imparare a vivere: ‘Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia…”.
Sono state superate le 10 mila presenze ai funerali di Giulia Cecchettin che sono stati officiati nel duomo di Padova. Lo riferisce la diocesi veneta. Moltissime le persone, tantissimi i giovani, che si sono radunati soprattutto all’esterno della cattedrale e che hanno salutato la ragazza tributadole applausi, una commossa ovazione, facendo ‘rumore’ agitando le chiavi, nel segno della volontà di non accettare più nel silenzio gli abusi e le violenze.
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