Gerry Scotti e il suo rimorso più grande: “Mi fa capire il vero valore dei soldi”

di Redazione


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Gerry Scotti, il noto conduttore televisivo, è stato ospite di Muschio Selvaggio, il podcast condotto da Fedez e Luis Sal.

Gerry Scotti, 65 anni, a proposito della sua lunga carriera e dei guadagni relativi, ha svelato: “Non era tra i miei obiettivi personali diventare ‘milionario’, ho imparato col tempo che in fondo i soldi non ti comprano ciò di cui hai bisogno veramente”.

Gerry Scotti, come recita la sua biografia su Wikipedia, “nasce a Camporinaldo, frazione del comune di Miradolo Terme in provincia di Pavia, il 7 agosto 1956. Figlio unico, il padre Mario è un operaio che lavora alle rotative del Corriere della Sera, mentre la madre, di Miradolo Terme, è una casalinga. Dopo alcuni anni dalla nascita del futuro presentatore, la famiglia Scotti si trasferisce a Milano, dove Virginio – questo il suo vero nome, n.d.r. –  frequenta il liceo classico, per poi iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, la cui disciplina abbandonerà fermandosi a pochi esami dalla laurea al fine di iniziare la carriera radiofonica e televisiva, sebbene i genitori lo avessero incitato a intraprendere la carriera di avvocato”.

Gerry Scotti, conduttore de Lo Show dei Record.

Gerry Scotti, conduttore de Lo Show dei Record.

LEGGI ANCHE: Gerry Scotti contro i No Vax.

A proposito della sua famiglia, Gerry Scotti ha raccontato: “Ero nipote di un contadino e un panettiere, figlio di uno che ha deciso di fare poi un lavoro totalmente diverso, mio papà era operaio. Ai tempi in cui ero ragazzo, avere un lavoro fisso e una casa era già un sogno, non aspiravo di certo ad avere quello che ho ora”.

E ancora: “Passavamo le giornate con gli amici seduti sui marciapiedi a scommettere su che macchina sarebbe passata di lì, ma ciò nonostante i miei genitori mi hanno sempre sostenuto. Mio padre lavorava di notte, ma di giorno era sempre lì a sostenermi. Fu lui stesso ad accompagnarmi a Città Studi, per avvicinarmi alla Facoltà”.

Poi, il racconto doloroso sulla scomparsa dei genitori, nello stesso giorno: “uno se n’è andato di notte, l’altro di giorno. Nonostante io ai tempi fossi già benestante, io per loro non ho potuto fare niente. Questo è uno dei più grandi rimorsi che mi resta addosso e che mi resta addosso e che mi fa capire il vero valore dei soldi, che aiutano sì, ma solo a togliersi degli sfizi”.

Infine, un brutto episodio: “Non ho vergogna a dirvi che quando ero nell’obitorio da mia madre – purtroppo quando è venuta a mancare 20 anni fa e non c’erano i cellulari – una chiassosa compagnia di parenti del feretro vicino mi ha visto. Così sono venuti dentro con dei pezzi di carta e mi hanno detto: ‘Ci fai un autografo?’. Io non sapevo se dargli una testata o mettergli le mani addosso… poi ho guardato mia mamma e ho firmato”.

LEGGI ANCHE: Gerry Scotti e la dieta dopo il Covid-19.

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria