Ostia, 14enne picchiata dai familiari perchè rifiuta il burqa: come sta?

di Manuela Zanni


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Una ragazza 14enne chiede aiuto ai carabinieri a causa dei maltrattamenti subiti da parte della madre e del fratello in seguito al suo rifiuto di indossare il burqa. E’ questa la drammatica storia della ragazza che punita dalla  famiglia con calci e pugni per essersi opposta alla tradizione di indossare il velo.  La giovane di Ostia ha raccontato l’episodio  ai carabinieri  che ora stanno indagando sui maltrattamenti che la ragazza avrebbe subito in famiglia.

L’aggressione con calci e pugni

La giovane ha riferito di essere da mesi vittima delle vessazioni della famiglia. Un calvario culminato nell’aggressione di sabato 13, in cui la ragazza sarebbe stata colpita con calci, pugni e graffi dalla madre e dal fratello maggiore. Spaventata, la 14enne ha chiesto aiuto ai carabinieri, citofonando direttamente al Comando di via dei Fabbri Navali.

Il racconto della giovane ai carabinieri

“Mi vogliono rimandare in Bangladesh” ha raccontato alle forze dell’ordine la giovane, che è stata ora portata, temporaneamente, in una casa famiglia, dopo essere stata visitata dai medici dell’ospedale Grassi. Referto: lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Madre e fratello della ragazza sono stati denunciati.

Ostia, 14enne rifiuta di indossare il burqa: calci e schiaffi dal fratello e dalla mamma
Non era la prima volta. La giovane, che si trova adesso in una struttura protetta, ha denunciato di essere stata aggredita più volte dal fratello di 17anni

Una vita di vessazioni

Non voleva indossare il burqua. Per questo motivo una giovane di 14 anni originaria del Bangladesh sarebbe stata picchiata dal fratello di poco più grande di lei. La giovane aveva rifiutato l’educazione islamica imposta dalla famiglia e l’uso del velo e del burqa. Non era la prima che la giovane si opponeva, non era la prima volta che subiva le botte. Dopo l’ennesima lite con pesanti danni fisici la 14enne ha deciso di non voler più subire tanta violenza ed è andata dai carabinieri di Ostia a denunciare i fatti.

La prognosi di 15 giorni

Nell’informativa dei militari oltre al fratello 17enne è citata anche la madre che avrebbe aggredito e maltrattato in altre occasioni la 14enne. La quattordicenne ha raccontato ai carabinieri che i familiari la obbligavano a vivere secondo le leggi dell’Islam, contro la sua volontà. Le ipotesi di reato sono quelle di maltrattamenti e lesioni personali. La giovane è stata soccorsa e refertata all’ospedale Grassi per un trauma cranico minore e alcuni graffi sulla fronte, la prognosi è di 15 giorni. E’ stata poi accompagnata in una struttura protetta.

De Vecchis “fanatismo islamista incompatibile con democrazia”

Sulla vicenda si è espresso il senatore della Lega William De Vecchis: “La vergognosa aggressione subita ad Ostia da una adolescente originaria del Bangladesh ad opera della madre e del fratello perché rifiutava di indossare il burqa e di seguire con maggiore intensità i precetti dell’Islam, è inaccettabile e va condannata con fermezza. – ha commentato De Vecchis – Episodi così drammatici sono intollerabili per una democrazia come la nostra che nella sua legge fondante, la Costituzione, prevede il rispetto delle diversità, delle differenti opinioni e della scelta religiosa. Ora spazio alla magistratura che farà luce sui contorni di una vicenda ancora poco chiara e, se verranno accertate, che i colpevoli paghino per le loro responsabilità; va detto però con chiarezza che il fanatismo religioso islamista è incompatibile con la nostra comunità nazionale, già segnata da angoscianti vicende passate tristemente alla cronaca“.

Meloni (Fdi): “Solidarietà alla giovane”

Anche il leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è intervenuta sulla vicenda: “Una vicenda indegna, quella che vede coinvolta una ragazzina bengalese, picchiata ed umiliata dai familiari perchè contraria ad indossare il burqa. E questo è solo uno dei tantissimi casi che, quotidianamente, riguarda giovani maltrattati dai genitori in virtù dei dettami fondamentalisti. – commenta Giorgia Meloni su Facebook – E’ inaccettabile: nel nostro Paese non c’è spazio per chi non è in grado di rispettare la nostra cultura e civiltà. La mia solidarietà alla giovane, ora fortunatamente ospite di una struttura protetta”.

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