Coppia gay aggredita: “Si approvi il Ddl Zan”

di Alice Marchese


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“Si approvi il Ddl Zan”. E’ una frase estremamente ricorrente, soprattutto dopo quanto accaduto qualche giorno fa. In pieno centro storico, una coppia gay è stata aggredita a Palermo. 

Aggressione ad una coppia gay

Circondata e aggredita una coppia di gay da una baby gang. I due giovani, di Torino, stavano cercando il b&b dove andare a dormire.
In quattro, giovanissimi, prima li avrebbero offesi, e poi circondati aggredendoli. Uno dei due giovani è rimasto ferito e soccorso dal personale del 118 e trasportato al pronto soccorso.

Improvvisamente, un’ondata mediatica ha travolto i social e questo spiacevolissimo evento ha provocato un’indignazione inenarrabile tra i cittadini ed anche i rappresentanti del mondo istituzionale.

Le parole del deputato dell’Ars

Ha dichiarato così il deputato dell’Ars Edy Tamajo.
“Leggo dai giornali dell’aggressione avvenuta ieri sera in via Maqueda a Palermo, ad una coppia gay da parte di un gruppo di ragazzini. Questo triste e inconcepibile evento è la fotografia di una città purtroppo che ha bisogno di cambiamenti”.

“Una simile aggressione in prima serata preoccupa ed evidenzia il disagio sociale, di pregiudizi e discriminazione verso gli altri. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà ai ragazzi torinesi che volevano soltanto visitare la nostra città e che la loro vacanza è stata protagonista di un simile evento indecoroso per tutti i palermitani. Mi auguro che sia un episodio isolato e che Palermo possa mostrare tutta la sua bellezza artistica a chiunque voglia venirla a trovare”.

Le dichiarazioni di Fabrizio Ferrandelli e Maria Saeli

Lo dicono in una nota il portavoce del Mezzogiorno di Più Europa Fabrizio Ferrandelli e la referente del dipartimento pari opportunità Maria Saeli.

“Apprendiamo con sconcerto dell’aggressione, avvenuta ieri sera in via Maqueda a Palermo, ad una coppia gay da parte di un gruppo di ragazzini. Siamo consapevoli che quel quadrilatero è tutt’altro che riqualificato e sicuro, nonostante il suo pregio e la sua bellezza, e più volte abbiamo spronato interventi e vigilanza da parte di un amministrazione che a spot non ha rivali, ma che nei fatti arranca ed anche male”.

“Per fare di Palermo una città turistica e dell’accoglienza servono servizi, decoro, sorveglianza e sicurezza, non interviste e conferenze stampa”.

“Esprimiamo la nostra vicinanza ai ragazzi, vittime di un ‘aggressione frutto di disagio sociale e culturale, di pregiudizi e discriminazione verso gli altri. Ma Palermo, per fortuna, non è questa. Palermo è tanto altro, è integrazione, è melting pot”. “Vorremmo invitare i due giovani ad un incontro, per scusarci a nome dei palermitani e per far conoscere loro, accompagnandoli per le strade, la vera Palermo, per respirare la vera città”, concludono.

Senatrice del Pd Monica Cirinnà

“Dell’aggressione di Palermo non mi colpisce soltanto la ferocia; e non mi ferisce soltanto l’umiliazione e il grande dolore di chi l’ha subita. Quello che mi sconvolge profondamente è la giovanissima età degli aggressori. Vorrei se ne rendessero conto tutti coloro che, per motivi di convenienza politica, strumentalizzano il ddl Zan, attaccando in particolare la sua seconda parte. Quella parte che vuole intervenire sull’educazione e sulla formazione, per promuovere una cultura del rispetto”. 

“Questo fa paura a chi vive di oscurantismo? Problemi loro. Noi non possiamo tirarci indietro di fronte alla costruzione di una società più aperta e inclusiva’.

Si pronuncia Carmelo Miceli

“Mi pare evidente che il clima d’odio e intolleranza ignorante che continua a montare verso le persone omosessuali obbliga lo Stato a dare un segnale forte a tutela del diritto di essere e di amare. E il migliore dei segnali possibili è l’immediata approvazione del Ddl contenente ‘Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità’, in discussione al Senato”. Lo afferma il deputato siciliano dem Carmelo Miceli alla notizia dell’ennesima aggressione ai danni di una coppia di ragazzi gay, questa volta avvenuta nella Città di Palermo.

“Comprendo le osservazioni di chi, come la Cei, chiede un bilanciamento tra tutti i diritti potenzialmente coinvolti. Ma nel giorno di Dio, credo che tutti dovremmo avere la consapevolezza del fatto che, il modo migliore per essere fedeli alla Sua parole è riconoscere che il diritto alla propria identità è diritto alla vita, e che la vita viene prima di ogni cosa, prima anche della libertà di espressione altrui. E quando il diritto alla vita e alla propria identità vengono attentati quasi ogni giorno – conclude Miceli – prima li si mette in sicurezza e poi, al primo provvedimento successivo utile, li si bilancia con gli altri diritti, a partire proprio dal diritto di espressione”.

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