Tutto sul congedo matrimoniale: come funziona, chi ne ha diritto, quando richiederlo

di Carmela Giglio


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Chi si sposa può richiedere il congedo matrimoniale, grazie al quale è possibile assentarsi dal lavoro per 15 giorni continuando a percepire lo stipendio. Il congedo matrimoniale, infatti, è il periodo di astensione dal lavoro regolarmente retribuito che viene riconosciuto al lavoratore in occasione del proprio matrimonio. Attualmente questo diritto è stato esteso anche alle coppie omosessuali che si sposano civilmente.

Come funziona il congedo matrimoniale

Come già detto, la durata del congedo matrimoniale è di 15 giorni continuativi; nel conteggio dei giorni di congedo sono inclusi anche i sabati, le domeniche e gli eventuali giorni non lavorativi. Attualmente tutti i contratti collettivi di lavoro prevedono questo periodo retribuito di astensione dal lavoro in occasione delle proprie nozze, tuttavia il requisito fondamentale per usufruire del congedo matrimoniale è che il matrimonio venga celebrato con rito civile; ciò significa che è possibile richiedere il congedo matrimoniale anche nel caso di seconde nozze. Solitamente il congedo inizia con il giorno del matrimonio, ma è possibile accordarsi con il datore di lavoro e iniziarlo qualche giorno prima della cerimonia, in modo da avere del tempo a disposizione per i preparativi delle nozze.

Quando richiedere il congedo matrimoniale

È obbligatorio comunicare l’unione civile al proprio datore di lavoro con ampio preavviso. Nella richiesta di congedo matrimoniale si dovranno inserire i dati personali, la data di assunzione, la mansione lavorativa, il giorno del proprio matrimonio, i giorni del congedo matrimoniale, la data e la firma del lavoratore. L’azienda dovrà invece consegnare al dipendente la concessione del permesso di congedo. Come abbiamo visto, in genere il congedo matrimoniale va utilizzato entro il 30esimo giorno successivo alla data del matrimonio, ma i contratti nazionali di lavoro possono prevedere una durata diversa per il congedo matrimoniale. Al rientro sul lavoro il lavoratore è tenuto, entro il termine di 60 giorni, a fornire al datore di lavoro la copia del certificato di matrimonio. Prima di ottenere o richiedere il congedo matrimoniale, infine, è sempre bene parlarne con il datore di lavoro in modo da informarsi e trovare un accordo.

Chi ha diritto al congedo matrimoniale

Ne hanno diritto i lavoratori del settore pubblico e privato, i lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato. Per quanto riguarda gli operai dipendenti di aziende industriali, artigiane o cooperative, il congedo viene retribuito mediante assegno a carico dell’INPS. Oltre agli operai, l’assegno per il congedo matrimoniale spetta agli apprendisti, ai lavoratori a domicilio, ai dipendenti da aziende industriali, artigiane, cooperative e ai lavoratori disoccupati che possano dimostrare che nei novanta giorni precedenti le nozze hanno lavorato per un periodo di almeno 15 giorni alle dipendenze delle aziende industriali, artigiane o cooperative.

Il lavoratore non è obbligato ad usufruire dei giorni del congedo matrimoniale; può quindi rinunciarci, oppure usufruirne solo in parte. Se si è lavoratori dipendenti del settore privato si può usarlo entro 30 giorni dal giorno delle nozze, ma se il lavoro e l’azienda lo permettono si può anche posticipare il periodo di congedo.

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