Come insegnare ai bambini il valore del cibo, i consigli per dire no agli sprechi

di Filomena Salzano


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Da bambine, quante di voi, che storcevano il naso davanti ad un piatto messo in tavola, sono state minacciate con la classica frase “o mangi questa minestra o salti dalla finestra”? E quante, invece, venivano ricattate con il classico “non pensi ai bambini che non hanno niente”?
Responsabilizzare i bambini nei confronti di ciò che si mangia e sull’opportunità di evitare e ridurre gli sprechi alimentari è un compito e un dovere per ogni genitore. Ma oggi non è più necessario ricorrere a questi trucchetti. Ecco alcuni consigli per educare i bambini ed evitare inutili sprechi.

Iniziare fin dallo svezzamento.
Chi ben comincia è a metà dell’opera. Affinché il vostro bambino possa avere un rapporto sereno e positivo con la nutrizione è utilissimo iniziare fin dai primi mesi di vita con lo svezzamento, facendo vivere il momento della pappa non solo come una necessità fisiologica con orari precisi, ma anche come un momento di divertimento, di scoperta di nuovi sapori e nuovi gusti, da fare insieme, seduti comodamente nel seggiolone, ma a tavola insieme al resto della famiglia. Questo, chiaramente, non vuol dire insegnare a giocare con il cibo sprecandolo o combinando disastri, ma semplicemente fare vivere ogni pasto come un momento rilassato per tutta la famiglia.

Stimolare la curiosità attraverso l’assaggio.
Un errore frequente, da evitare assolutamente, è assecondare i bambini nel rifiutarsi di assaggiare un cibo incondizionatamente, solo perché ha un colore poco carino, un aspetto poco invitante o un odore non gradevole. Un atteggiamento arrendevole dei genitori davanti a questo tipo di rifiuti aprirà la strada a tantissimi capricci. Viceversa, stimolare la loro curiosità invitandoli a provare un boccone almeno una volta li abituerà ad aprirsi a nuovi sapori e non avere pregiudizi alimentari.

Educare al “rispetto gli avanzi”.
Mangiare gli avanzi, anche solo concettualmente, non piace a nessuno. Far capire ai propri figli che quel che rimane nel piatto non è automaticamente cibo da pattumiera è importantissimo per ridurre gli sprechi. Per evitare a monte questo problema bisognerebbe imparare a servire e preparare sempre le giuste porzioni ad ogni pasto. Se proprio non dovessimo riuscirci, la soluzione potrebbe essere quella di non riproporre lo stesso identico piatto ma di usare un po’ di creatività, riutilizzando gli avanzi per preparare qualcosa di gustoso.

Cucinare insieme.
Mangiare qualcosa che si è preparato con le proprie mani ha tutto un altro sapore, per chiunque. Cucinare con la mamma, il papà o i fratellini può essere un utile sistema per invogliare i bambini a mangiare e ad assaggiare senza capricci, nonché una bellissima occasione per stare insieme e condividere questo momento.

Andare a fare la spesa con i bambini.
Coinvolgere i bambini nel momento della scelta dei cibi da mettere nel carrello può diventare un ulteriore momento di condivisione, di gioco ma anche di educazione. Insegnare ai bambini come scegliere gli alimenti, come valutare le giuste quantità da comprare per ridurre gli sprechi, far capiere quanto costa ciò che si compra, sono tutte attività fondamentali per fare una spesa intelligente e trasmettere al bambino importanti valori. Un utile consiglio pratico? Meglio entrare al supermercato a stomaco pieno! Questo eviterà insidiose tentazioni e richieste di prodotti sfiziosi e snack, sicuramente poco sani e molto calorici.

Spiegare il valore etico del cibo.
Al di là dei ricatti morali che ci facevano da bambine, è indispensabile far capire ai propri figli che mangiare è un diritto e una necessità, ma che non per tutti è così. Devono, quindi, sapere che esistono persone meno fortunate la cui alimentazione è carente per colpa di povertà, guerra, carestie o scarsità di risorse. Allo stesso modo dovranno anche sapere quali sono i rischi dell’obesità per chi di cibo ne ha fin troppo o segue un regime alimentare scorretto e sbilanciato. L’obesità infantile, infatti, è un problema sempre più diffuso nei paesi occidentali e che non va assolutamente sottovalutato per i danni alla salute, sia nell’immediato, sia in una prospettiva di crescita verso l’età adulta.

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