Linfonodi ingrossati nei bambini: i consigli dei pediatri SITIP

di francesca


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I linfonodi ingrossati della testa e del collo nei bambini destano sempre grandi preoccupazioni per i genitori, ma per tranquillizzare queste mamme e questi papà molto ansiosi, qualche giorno fa, in occasione del 70° Congresso italiano di Pediatria, i pediatri SITIP hanno tentato di fare il punto della situazione sul problema delle linfoadenopatie, ovvero le alterazioni dei linfonodi in termini di dimensione, numero e consistenza, che nella maggior parte dei casi hanno origine infettiva e si risolvono spontaneamente nel giro di 4-6 settimane.

L’origine può essere batterica, quando causata ad esempio da Staphylococcus aureus, Streptococcus pyogenes o malattie da graffio dei gatti o dei cani, oppure virale, quando causata da Citomegalovirus, Herpes simplex ed Epatite B.

 “Le nuove linee guida per la gestione delle linfoadenopatie che abbiamo presentato oggi durante il Congresso di Palermo – sottolinea la Prof.ssa Susanna Esposito – rappresentano uno strumento utile nella diagnosi e nel trattamento a domicilio e in ospedale del bambino con linfoadenopatia della testa e del collo ed hanno lo scopo di selezionare, alla luce delle migliori prove scientifiche disponibili, gli interventi più efficaci e sicuri per la gestione e le cure di queste patologie”.

Sebbene la maggior parte delle linfoadenopatie della testa e del collo in età pediatrica sia legata a patologie di tipo infettivo, oltre il 25% dei tumori maligni in età pediatrica si verifica a carico della testa e del collo e i linfonodi cervicali sono più interessati. I pediatri di SITIP, quindi, hanno messo in evidenza quelle caratteristiche che devono indurre a sospettare una patologia neoplastica:

  • Linfonodi di dimensioni maggiori di 2cm
  • Aumento delle dimensioni linfonodali oltre le 2 settimane
  • Mancata riduzione delle dimensioni linfonodali dopo 4-6 settimane
  • Mancata regressione completa dopo 8-12 settimane
  • Alterazioni alla radiografia del torace
  • Presenza di sintomi sistemici quali febbre, perdita di peso, sudorazione notturna

Qualora quindi i genitori sospettino o siano messi in allarme da alcune di queste caratteristiche e sintomi, dovrebbero immediatamente consultare il pediatra, ma senza lasciarsi prendere da inutili attacchi di panico.

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