Cos’è l’autosvezzamento e quali sono i pro e i contro

di Danila


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Anche nel nostro Paese, spesso dietro il consiglio di pediatri lungimiranti, si sta diffondendo sempre di più l’autosvezzamento, un’alternativa allo svezzamento classico a base di alimenti pensati per i bambini. Dunque ecco tutto quello che c’è da sapere sull’autosvezzamento dei bambini e quali sono i pro e i contro.

Con l’autosvezzamento si consente al bambino di assaggiare i cibi che vengono serviti in tavola e di scegliere secondo i suoi gusti come mangiare e con quali tempi. E’ una pratica ben diversa dalla classica pappa che spesso il bimbo consuma prima che mamma e papà si seggano in tavola per cenare e che nulla a che vedere con le classiche pappe di mais o tapioca. In questi casi, però, i tempi dello svezzamento possono variare da bambino a bambino, ma sicuramente non si verifica prima dei sei mesi per esigenze fisiologiche.

I vantaggi dell’autosvezzamento

Il primo dei vantaggi dell’autosvezzamento riguarda la convivialità della tavola, ovvero il fatto che il piccolo consumi il suo pasto a tavola in compagnia dei genitori; l’autosvezzamento favorisce inoltre l’autonomia del bambino e stimola la sua autostima. Per una mamma c’è anche la praticità di non dover preparare un piatto diverso per il bimbo, ma ovviamente sarà il caso di puntare su ricette semplici e poco condite e soprattutto i cibi andranno cucinati in modo salutare.

Gli svantaggi dell’autosvezzamento

Il problema di fondo è che la famiglia italiana in media non consuma quasi mai pasti sani ed equilibrati, per cui il rischio è quello di far mangiare al piccolo alimenti pesanti e poco adatti alla sua età e alle sue esigenze. Di contro, invece, potrebbe trattarsi di uno stimolo anche per i genitori, che dovranno adattarsi al piano alimentare del bambino. Di sicuro l’autosvezzamento da un certo punto di vista è poco pratico perché costringe i genitori a selezionare con cura i cibi e ad evitare quei piatti veloci che di sera fanno comodo, come gli alimenti precotti e quelli surgelati.

I rischi dell’autosvezzamento

Con lo svezzamento classico il pediatra consiglia di inserire gli alimenti nuovi nel regime alimentare del piccolo uno per volta, in modo tale da poter verificare eventuali allergie e intolleranze, ma anche con l’autosvezzamento funziona allo stesso modo: di fatto ai bimbi vengono serviti cibi semplici, né troppo conditi né elaborati. Si tratta infatti di cibi che qualsiasi bambino può consumare già dal sesto o settimo mese in poi.

 LEGGI ANCHE:

Svezzamento, gli alimenti da inserire mese per mese

 

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