Adolescenti e fobia della scuola, come aiutarli?

di Claudia Scorza


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Ognuno di noi ricorda periodi in cui si era costretti ad andare a scuola controvoglia, quando ogni scusa era buona per saltare un’ora di lezione ed evitare di affrontare un professore o una materia ostica.

Se per qualcuno è solo pigrizia e disinteresse, per qualcun altro si parla proprio di fobia scolastica, un problema sempre più diffuso negli anni che viene diagnosticato in uno studente quando mostra gravi segni di ansia e stress al pensiero di andare a scuola.

Non esiste un’età precisa in cui la fobia della scuola può insorgere perché tale disturbo potrebbe presentarsi in qualunque momento della vita di uno studente. Nei bambini più piccoli spesso di tratta di ansia da separazione perché il bambino non riesce a superare il distacco dalla famiglia durante le giornate scolastiche.

Per gli studenti più grandi, invece, potrebbe trattarsi di un trauma vissuto tra i banchi quali violenza da parte dei compagni, bullismo, brutti voti o in seguito alla perdita dei propri punti di riferimento dopo un trasferimento o un cambiamento di classe o di scuola.

Come riconoscere la fobia scolastica e cosa fare per aiutare gli adolescenti che si trovano in questa situazione? Quando lo studente fa di tutto pur di non andare a scuola mostrando reazioni estreme come pianti dirotti, scatti d’ira e urla, dobbiamo fermarci a riflettere e non reagire d’impulso sgridandolo e obbligandolo ad andare a scuola.

Per chi vive questa fobia si tratta di un’esperienza di forte ansia a turbamento, che può condurre anche alla depressione. Spesso si tratta di un vero e proprio rifiuto ansioso della scuola difficile da gestire anche per i genitori, che si sentono spesso impotenti perché non sanno come intervenire e cosa fare con la fobia della scuola per riuscire a risolvere il problema in modo definitivo.

La difficoltà ad affrontare la fobia della scuola in adolescenza è inoltre legata alla forte manifestazione dei sintomi.  Si evidenzia, infatti, una risposta fobica non solo sul piano fisiologico con tachicardia, dolori addominali, nausea, disturbi del sonno, mal di testa, ma anche sul piano del comportamento e dell’emotività, con somatizzazioni ed evitamento.

Come risolvere la fobia scolare? Innanzitutto è fondamentale che genitori, insegnanti ed educatori riescano a cogliere i primi segnali di difficoltà non confondendoli con poca volontà da parte dell’adolescente di frequentare l’isituto scolastico. Inoltre, è importante non dare valore soltanto all’apprendimento e alla prestazione scolastica, ma imparare a valorizzare maggiormente l’ascolto e la comunicazione con i ragazzi, creando un clima positivo e accogliente per capire quali possono essere i reali disagi.

Se il problema persiste e non migliora, è fondamentale richiedere il supporto psicologico di un esperto per evitare che il malessere diventi tanto grave da compromettere l’area relazionale e sociale dell’adolescente. Tra i trattamenti più indicati troviamo la terapia cognitiva-comportamentale poiché si è dimostrata molto efficace per i disturbi di ansia.

Una volta indagate la cause e risolto il problema, il ritorno a scuola per chi soffre di fobia scolare dovrà essere graduale e concordato, nei tempi e nei modi, con gli insegnanti per consentire all’adolescente di mantenere la serenità ritrovata.

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