I disturbi mentali più diffusi durante l’adolescenza, dalla depressione ai disordini alimentari

di cinziaR


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La prima cosa da dire quando si parla di “disturbi mentali dell’adolescenza” è che durante lo sviluppo non si può parlare, tranne alcuni casi (sindrome borderline, bipolare e la schizofrenia che si manifestano tra i 15 e i 19 anni), di disturbo mentale, quindi andiamoci cauti con le parole e con le definizioni.

La neuropsichiatria infantile stessa, cioè la branca che si occupa del disagio mentale dell’età evolutiva, in effetti non definisce quasi mai “disturbo mentale” una difficoltà o un disagio della crescita fino alla maggiore età. Come fanno notare molti studiosi, dagli psichiatri, ai neuropsichiatri, fino agli educatori e pedagogisti, infatti, un disturbo psichiatrico è un fatto strutturale e dinamico al tempo stesso che, a seconda dei casi e delle fasi di sviluppo, va trattato con approcci differenti.

E, a proposito di approcci, è importante riferirsi sempre ad un approccio olistico integrato che tenga conto di tutta la persona, evitando di definirla con etichette e stereotipi che sarebbero controproducenti. Molto importante in questo senso è non tanto la casistica “adolescenziale” quanto l’anamnesi personale e la storia di ogni singolo soggetto.

In questo caso, perciò, è bene dire che ladolescenza è per definizione il periodo della “rivoluzione psicofisica” e che quindi, per parlare di depressione o di disordini alimentari in età adolescenziale, bisogna entrare nell’idea che nel campo della mente prima dell’età adulta, nulla è come nell’età adulta! Non sono uguali le terapie, non sono uguali i farmaci, non sono uguali le conclusioni e nemmeno le definizioni.

Citiamo a tal proposito il Prof. Novara che nel suo libro “Non è colpa dei bambini” dice: “stiamo sostituendo la psichiatria all’educazione. In una scuola, e in una società che sta abbandonando una delle sue missioni fondamentali -crescere le nuove generazioni- è diventato perversamente più semplice definire malato un bambino che non riusciamo a educare”. E, per inciso, gli adolescenti sono bambini, tant’è vero che vengono curati dal pediatra.

Detto ciò, ci sono in adolescenza, comportamenti e condotte definite “a rischio” in quanto possono rappresentare il campanello di allarme di future (ma non certe) strutture di personalità disagiate.

Depressione negli adolescenti

Cause genetiche, ambientali e sociali possono innescare processi depressivi negli adolescenti. Non bisogna mai sottovalutare il fenomeno, ricorrendo, se necessario, all’aiuto di specialisti, counselor, educatori e psicoterapeuti. Una cosa certa è che, sebbene i disturbi mentali in adolescenza non siano dello stesso tipo di quelli dell’età adulta, potrebbero però trasformarsi in qualcosa di grave se presi sotto gamba. La depressione negli adolescenti, in particolare, è abbastanza fisiologica, pertanto affrontarla con i giusti strumenti e aiuti risulta fondamentale per evitare che si cronicizzi. Attenzione: la diagnosi di depressione va fatta con lo psicologo/psichiatra/neuropsichiatra e non con altre figure!

Disturbi dell’alimentazione

In questo complesso quadro di riferimento, un “vero” disturbo mentale adolescenziale da non sottovalutare e che, invece, viene quasi sempre ignorato è quello legato all’alimentazione, alla bulimia e all’anoressia.

Complice il sistema sociale di riferimento che incoraggia condotte anoressiche e/o bulimiche, una ragazza o un ragazzo che mangia poco o niente, è ossessionato dal suo peso e dal suo aspetto, si abbuffa o ricorre a droghe per questo scopo, viene considerato normale e a volte “più forte” degli altri. I disordini alimentari in età adolescenziale sono così diffusi che se ce ne prendessimo davvero cura dovremmo essere quasi tutti in terapia, insieme ai nostri figli adolescenti.

Tuttavia, dalla modella anoressica alle nuove diete e mode, l’accettazione del fenomeno non ci permette di vedere la gravità della condotta alimentare disturbata, condotta che quasi certamente nasconde molto altro di ancor più grave. Che cosa nasconde? Ciò che spesso si insinua nei cosiddetti disturbi mentali adolescenziali, in realtà, riguarda un disturbo d’ansia. Anche questo va trattato con cura e cautela. Eventi come divorzi, lutti, litigi e bullismo, infatti, sono sempre da considerare insieme ad uno specialista dell’adolescenza.

La buona notizia è che, secondo gli studi, i cosiddetti disturbi mentali in adolescenza sono nella maggior parte transitori e si risolvono in meno di un anno.

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