Test di Coombs in gravidanza: di cosa si tratta e come si esegue

di cinziaR


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Che cos’è il test di Coombs in gravidanza

Il sangue umano è tipizzato da alcuni marcatori (chiamati antigeni) che si trovano sulla superficie delle cellule dei globuli rossi. Se si riceve una trasfusione di sangue, il sangue del donatore deve corrispondere al tipo del sangue del soggetto trasfuso. Lo stesso vale per il sangue del feto e della madre incinta.

Il fattore Rh è un antigene il cui nome completo è “fattore Rhesus”. Come noto, esso si distingue in fattore Rh-positivo e Rh-negativo.

Durante la gravidanza può accadere che il feto e la madre non abbiano lo stesso fattore Rh e ciò può comportare una sensibilizzazione Rh, che avviene se il sangue del bambino si mescola con il sangue della madre durante la gravidanza o il parto. Ciò che avviene è che il sistema immunitario della madre produce anticorpi capaci di attaccare (compito questo specifico degli anticorpi) i globuli rossi del bambino, con conseguenze che possono essere lievi o gravi per il feto, fino a condurlo, in casi più gravi, alla morte. Fino a qualche decennio fa i bambini che morivano per la sensibilizzazione Rh erano 1 su 100; oggi questo viene previsto ed evitato grazie al test di Coombs in gravidanza,

Il test di Coombs è un test di laboratorio utilizzato per rilevare la presenza di anticorpi sulla superficie dei globuli rossi (test di Coombs diretto) oppure di anticorpi liberi nel siero (test di Coombs indiretto). Il test di Coombs indiretto viene eseguito prima di una procedura medica che prevede un eventuale scambio di sangue tra due pazienti, quale una trasfusione o in gravidanza. Quello diretto invece viene eseguito a seguito della stessa trasfusione o di un passaggio di sangue, come avviene in gravidanza attraverso la placenta, qualora si sospetti che gli anticorpi del donatore o della madre siano venuti a contatto con gli eritrociti, danneggiandoli. Quello diretto è inoltre eseguito per confermare la diagnosi di anemia emolitica autoimmune, dove gli anticorpi attaccano gli eritrociti del paziente stesso.

Test di Coombs diretto e indiretto

Il test diretto di Coombs può anche essere fatto su un neonato con sangue Rh-positivo la cui madre ha sangue Rh-negativo e serve per scoprire se la madre ha prodotto degli anticorpi e se questi sono veicolati, attraverso la placenta, al suo bambino.

Il test indiretto di Coombs riesce a rilevare gli anticorpi presenti nella parte liquida del sangue (siero) i quali possono attaccare i globuli rossi e viene fatto fatto all’inizio della gravidanza. Nei casi in cui una donna incinta ha un tipo di sangue Rh-negativo si possono adottare misure per proteggere il bambino.

Test di Coombs negativo

Il test di Coombs è negativo quando sui globuli rossi non sono presenti anticorpi. Ci sono due casistiche di test di Coombs negativo. Ciò vale anche per il risultato positivo.

  1. Nel caso del test di Coombs diretto, un risultato del test negativo significa che il sangue non ha anticorpi collegati alle cellule del sangue.
  2. Nel caso del test di Coombs indiretto, invece, un risultato negativo del test indica che il sangue della madre e del feto sono compatibili.

Test di Coombs positivo

  1. Nel caso del test di Coombs diretto, un risultato positivo significa che il sangue ha anticorpi che combattono contro i globuli rossi. Ciò può essere causato da una trasfusione di sangue incompatibile o può essere correlata a condizioni come l’anemia emolitica o la malattia emolitica del neonato (HDN).
  2. Nel caso del test indiretto di Coombs, un risultato positivo indica che il sangue è incompatibile e non è possibile ricevere sangue da quella persona/donna incinta. Poiché la sensibilizzazione Rh è molto probabile, una donna incinta con questo quadro clinico sarà testata sin dall’inizio della gravidanza per controllare il tipo di sangue del suo bambino. Se il bambino ha un sangue Rh-positivo, la madre sarà tenuta sotto osservazione per tutta la gravidanza per prevenire problemi ai globuli rossi del bambino. Se la sensibilizzazione non è ancora avvenuta, la stessa potrà essere impedita da un trattamento a base di immunoglobulina Rh.

Come si esegue il test di Coombs

Questo test si effettua con un semplice prelievo di sangue. In particolare, per conoscere la presenza o meno di anticorpi dannosi contro i figli Rh positivi dal secondo parto in poi, si utilizza il test di Coombs indiretto sul siero della madre che si trova nel suo sangue.

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