Adolescenti immaturi, come comportarsi?

di cinziaR


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Ci sono adolescenti ed adolescenti, e ci sono adolescenti più immaturi di altri. Che cosa fare quando sembra che i nostri ragazzi proprio non vogliano crescere, attaccandosi al loro status di bambini più che a quello di potenziali adulti?

Come dice il pedagogista Novara, l’adolescenza è la fase della raccolta dei frutti di ciò che è stato seminato durante l’infanzia. L‘immaturità adolescenziale, perciò, se da una parte è fisiologica per alcuni adolescenti, e si tratta di attendere di veder maturare i frutti, per altri è, ahimè, la raccolta di frutti un po’ meno belli!

Che cosa significa? Significa che l’immaturità adolescenziale altro non è che una cattiva abitudine, una conseguenza di apprendimenti sbagliati, dovuti alla mancanza di acquisizione di strumenti adatti all’adultità. In altre parole, si resta bambini perchè non si sa come fare a diventare adulti.

Spesso sono proprio gli adulti che danno input sbagliati sull’adultità ai loro figli, ad esempio, apparendo sempre stanchi e sfiduciati oppure rendendo troppo pesante la vita quotidiana; deresponsabilizzandosi o deresponsabilizzando i figli, salvo poi rendersi conto che è giunta l’ora di crescere.

Che fare dunque se il danno è stato fatto? Prima di tutto, raddrizzare il tiro e chiedersi che motivazione si sta dando ai propri figli adolescenti per essere di maturare e crescere. Secondo, non avere fretta. Come dice un vecchio detto “le ciliegie maturano quando devono maturare; raccoglierle prima non le fa maturare più velocemente”.

Ogni fase della vita, infatti, ha una sua peculiarità, perciò, quando parliamo di adolescenti immaturi, dovremmo distingue tra “adolescenti che non soddisfano le nostre aspettative” e adolescenti che stanno solo aspettando il loro momento per maturare.

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Vedere un figlio improvvisamente cresciuto e potenzialmente capace di svolgere alcuni compiti che fino a l’anno prima non svolgeva non significa che sia automaticamente in grado di farlo. Se non pulisce la sua stanza o non aiuta i genitori in casa, perciò, l’adolescente non è immaturo: è solo diseducato a farlo.

Ecco, dunque, che si pone la necessità di rieducare l’adolescente, rieducando principalmente il suo contesto. Rifate il patto educativo con i vostri figli adolescenti; non date nulla per scontato; spiegate tutto ex novo e ripartite come se vi trovate davanti persone nuove.

D’altra parte, gli adolescenti sono persone nuove. Questo a causa di un processo di trasformazione del loro cervello (pruning) e del loro corpo che pur non rendendoli immediatamente adulti, se non dal punto di vista meramente evolutivo, li rende diversi da come erano prima, da come ce li aspettavamo, da come li avremmo voluti e così via.

La formula magica risiede nella pazienza e nel dialogo, un po’ come se ci trovassimo improvvisamente di fronte a degli sconosciuti, a dei computer da riprogrammare e i cui input principali sono quelli dati, nell’infanzia, dal contesto educativo e famigliare.

Infine, date una buona ragione ai figli adolescenti per diventare maturi: loro ne hanno davvero bisogno quanto noi!

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